LBA - Ancora strascichi sul caso Robinson fra Fortitudo e Vuelle

LBA - Ancora strascichi sul caso Robinson fra Fortitudo e Vuelle

La questione del ricorso della Fortitudo Bologna sull'utilizzo del giocatore Justin Robinson in maniera irregolare da parte della Vuelle Pesaro ieri ha trovato un muro invalicabile al Collegio di garanzia dello Sport del CONI.

Così il commento dell'avvocato della Effe Enrico Cassì al Corriere dello Sport nel commentare la scelta di non decidere sul ricorso da parte della corte: "Dal momento che la sentenza è arrivata oltre due mesi dopo la presentazione del ricorso e non incide più sulla classifica, i giudici del CONI si sono trincerati dietro l'inammissibilità per difetto di interesse ad agire. È una scelta che non ritengo condivisibile, ma questa è la giustizia sportiva".

Una scelta che fa il paio con quella della Procura Federale che a suo tempo si rifiutò nei suoi gradi di giudizio, di esaminare il caso con la scusa che la regola non prevedeva sanzioni per il mancato rispetto. Una "svista" che solo nel paese di Pulcinella può non portare alle dimissioni dell'incompetente che ha scritto la legge.

La questione non sarebbe finita qui, tuttavia. "La Fortitudo aveva presentato un esposto alla Procura Federale, affinché l'organo interpellato accertasse se e chi a Pesaro fosse imputabile o meno di slealtà e scorrettezza o addirittura di frode e/o illecito sportivo. Fattispecie che, se confermate, potrebbero portare a sanzioni anche molto severe per la società marchigiana. Al momento la Procura sta ancora indagando, per cui non è possibile stabilire quando si esprimerà in modo definitivo sulla vicenda". Vedremo.