Crac Virtus Roma

Fonte: Il Messaggero
Crac Virtus Roma

Claudio Toti passa la mano. Al termine di questa stagione il patron della Virtus Roma lascerà il basket: del club che ha rilevato da Giorgio Corbelli nell'estate del 2001 Toti rimarrà un semplice tifoso. Il suo è stato un decennio di troppe delusioni, amarezze, sfottò dei tifosi con i quali, per la verità, non ha mai stretto un rapporto. Distacco e gelo sono i termini per definire questo non legame. Troppi sono stati i soldi che ha speso per raccogliere, in termini sportivi, pochissimo., È un fulmine a ciel sereno questa rinuncia arrivata, ha spiegato Claudio Toti in un comunicato che ha tenuto nel cassetto qualche giorno, «dopo una lunga riflessione». Ha chiarito i motivi dell'addio, il presidente. «È una decisione sofferta - ha aggiunto il presidente parlando del suo disimpegno -ma conseguente a un'attenta analisi del momento storico ed economico che sta attraversando il nostro Paese anche nello sport». Il basket, che ha bisogno delle grandi piazze, perde un altro pezzo importante dopo l' annunciato addio, anche lui alla fine di questa stagione, della famiglia Benetton che però lascia a Treviso qualcosa di importante come la Ghirada. Roma adesso cerca un altro proprietario per fare decollare una squadra che ha acceso la fantasia con le imprese del magico Bancoroma di Larry Wright e del vate Bianchini, uomo di carisma, capacità, esperienza ma mai chiamato dalla sua Virtus. Un Bianchini dirigente può essere il valore aggiunto per il club, la vera risorsa per il futuro. Avvilito per i risultati che non sono mai arrivati e, tantomeno, stanno arrivando in questo brutto campionato, deluso da una città che non si è mai innamorata davvero della Virtus e che gli ha riservato tantissime critiche. Di certo ha disperso un'eredità che veniva da lontano, dalla Stella Azzurra e poi dal Bancoroma, tornata importante con il Messaggero dei Ferruzzi e mantenuta da Giorgio Corbelli che è riuscito ad entrare nel cuore dei tifosi portando giocatori come Hugo Sconochini e un allenatore determinato come Attilio Caja. Il tifoso romano vuole affetto, chiede una squadra da amare ma in questi anni tutto ciò non c'è stato. Troppo spesso ci sono state squadre sbagliate con giocatori acquistati in estate e poi mal gestiti. Il grande errore di Claudio Toti è stato quello di non essere riuscito a passare dall'azienda - la sua, la Lamaro costruzioni - alla società sportiva. In azienda si fanno resoconti ogni sei mesi mentre nello sport ogni domenica, benedetta o maledetta, c'è un bilancio. Claudio Toti nella sua avventura romana ha coinvolto tanti campioni e tanti allenatori di primissimo piano. Basti pensare a Bodiroga, Myers, Parker, Santiago, Jenkins, Hawkins, Gigli, Hutson, Righetti, Jennings, Fucka, Esposito ma non solo e, per quanto riguarda i coach, Bucchi, Pesic, Repesa. Non ha coinvolto e allargato - ecco il grande limite - la società. Ha chiamato dirigenti di livello come Michele Uva, Roberto Brunamonti, Ario Costa ma a loro non ha mai consegnato per davvero le chiavi del club. Ha affidato una responsabilità floscia a Tanjevic con il quale, però, non ha mai trovato un rapporto e lo ha coinvolto pochissimo. Azzardando un po' la mossa, ha portato Bodiroga nel molo di general manager subito dopo il suo addio al parquet. Ha sfruttato il nome senza farlo crescere nel nuovo mestiere. Toti ha speso molto e adesso con la crisi economica che tocca la sua azienda e senza risultati c'è la necessità di fare un passo indietro. «Concentrerò la mia attenzione al sociale ed al sostegno dei giovani, eventualmente nello sport dilettantistico, con nuove idee e progetti», ha aggiunto. Ha però promesso di non abbandonare la squadra e di rinforzarla. Ha già opzionato un giocatore che presto sarà a disposizione di Lino Lardo. Roma non rimarrà senza basket. Qualche contatto c'è stato già in passato anche se il sogno dell'attuale patron è quello di consegnare la società ai nuovi dirigenti della Roma calcio. «Questa però - ha affermato il presidente del Coni, Gianni Petrucci - è una bratta botta per il nostro sport che viene in un momento di crisi».

LA VIRTUS NELL'ERA TOTI

2001-2002 eliminata nei quarti playoff  2002-2003 eliminata In semifinale nei playoff Coppa Italia: eliminata nei quarti 2003-2004 eliminata nei quarti dei playoff  Eurolega: eliminala nel primo girone Coppa Italia: eliminata nei quarti 2004-2005 eliminata in semifinale dei playoff Coppa Italia: eliminata in semifinale 2005-2006 eliminata in semifinale UlebCup: eliminata nei quarti Coppa Italia: finalista 2006-2007 eliminata in semifinale del playoff Eurolega: eliminala nella Top 16 Coppa ltalia: eliminata nei quarti 2007-2008 finalista Eurolega: eliminala nella Top 16 Coppa Italia: eliminata nei quarti 2008-2009 eliminala nei quarti dei playoff Eurolega: eliminata nella Top 16 Coppa ltalia: eliminata dei quarti 2009-2010 eliminata nei quarti dei playoff Eurolega: eliminata nel primo girone 2010-2011 ) 9a classificata dopo la regular season Eurolega: eliminata nella Top 16 2011-2012 «Decisione sofferta dovuta al momento economico che stiamo attraversando»  

CARLO SANTI