L'Umana Reyer è quarta e non vuole fermarsi

Fonte: Il Gazzettino
Clark
Clark
© foto di foto Giorgio Scarfi

 L'Umana Reyer e il popolo orogranata non vogliono svegliarsi dal sogno. Il quarto posto alle spalle di Siena, Milano e Bologna è risultato davvero esaltante, quanto inatteso. Dopo il sospirato ritorno in A, un cammino da matricola terribile e la memorabile vittoria nel derby con la Benetton, a suggellare la straordinaria stagione dei ragazzi di coach Mazzon è arrivato l'accesso alle Final Eight di Coppa Italia, dal 16 al 19 febbraio a Torino. A sancire l'impresa di capitan Young e compagni, quinta squadra a centrare le finali di Coppa venendo dalla Legadue dopo Napoli (2002-03), Reggio Emilia (2004-05 finalista con Treviso), Montegranaro (2006-07) e Pesaro (2007-08), è stata la netta vittoria 91-71 su Sassari, nono sigillo stagionale per un 'Umana quarta in classifica. Unica nota stonata della serata, che ha visto in doppia cifra ben cinque giocatori (Szewczyk, Young, Clark, Bowers e Slay), la multa di 1.100 euro per offese collettive del pubblico agli arbitri e lancio di rotoli di carta. «La chiave delle nostre vittorie è sempre la difesa. Quando siamo duri e intensi in difesa diventiamo estremamente pericolosi perché ne beneficia anche l'attacco grazie al fatto che possiamo ripartire in velocità» rivela KeeKee Clark, 13 punti e 4 assist in 30' di leadership. Contro Sassari, terza vittoria consecutiva dopo Caserta e Benetton, la Reyer ha avuto sempre la partita in pugno, merito anche del play che ha gestito i possessi alternando le soluzioni. «Come play devo essere in grado di sapere e capire cosa i compagni di squadra sono in grado di fare. Però non sono l'unico responsabile del fatto che la squadra gioca bene. Abbiamo dimostrato per l'ennesima volta che siamo un ottimo gruppo di persone, tutti in grado di giocare ad alti livelli». Domenica ultimo appuntamento del girone d'andata ad Avellino contro la Sidigas dell'ex coach Frank Vitucci (posticipo alle 20.30 per la diretta Raisport1) per girare in maniera convincente e da protagonista e conoscere nel contempo la griglia degli accoppiamenti della Coppa Italia stile playoff (prima contro ottava), alla cui Final Eight la Reyer partecipa per la prima volta. Una presenza inaspettata, anche se Clark non si poneva limiti. «Sono una persona che ha sempre grandi aspettative, per questo motivo sono estremamente felice di aver centrato sia la vittoria nel derby che l'accesso alle Final Eight. Una dedica? Principalmente dedico tutto questo a Dio, perché qualsiasi cosa è possibile solo grazie a lui. Poi lo dedico ai nostri fans, allo staff, alla squadra e a mia nonna che è morta lo scorso dicembre».

Giacomo Garbisa