NBA - La dirigenza di Brooklyn rimane evasiva sul futuro di Kyrie Irving

NBA - La dirigenza di Brooklyn rimane evasiva sul futuro di Kyrie Irving

I Brooklyn Nets sono già in vacanza, estromessi dai playoff dai Boston Celtics. La dirigenza è delusa quanto i tifosi e anche gli stessi giocatori, per un progetto che prometteva moltissimo e non ha raccolto quasi nulla. 

Così è già iniziata un'offseason cruciale, poiché solo i contratti di Kevin Durant, Ben Simmons, Joe Harris, Seth Curry, Cam Thomas e Day'Ron Sharpe sono attualmente garantiti con Brooklyn.

Il grosso problema caldo delle prossime settimane riguarda Kyrie Irving, che ha una “player option” da 36,5 milioni di dollari. Potrebbe decidere di rifiutarla per testare il mercato per la seconda volta nella sua carriera, o per allungare con i Nets o come passaggio per firmare altrove.

Sean Marks, GM della franchigia newyorkese, non desidera per il momento soffermarsi troppo sulla situazione contrattuale del playmaker All-Star. Preferisce invece soprattutto ricordare la cultura che vuole instaurare in questo momento nella “Grande Mela”.

"Ci sono decisioni da prendere", spiega il dirigente. "Abbiamo bisogno di giocatori che vogliano essere qui, che siano altruisti, che vogliano far parte di qualcosa di più grande di loro, che giochino per la squadra e che siano disponibili. C'è un obiettivo e, per raggiungerlo, avremo bisogno della disponibilità di tutti. Questo vale per Kyrie [Irving], ma non solo. "

Marks insiste poi sul fatto che Kyrie Irving, non sia stato il giocatore più disponibile per i Nets (103 partite giocate, su 226 possibili, dalla stagione 2019/20), e che debba mostrare più regolarità a questo livello: “Ne parleremo de visu. È uno sport di squadra e abbiamo bisogno di tutti in campo."

Ma una riflessione di questo tipo, anche se non nominato, coinvolge anche Ben Simmons: arrivato con la trade deadline nello scambio di James Harden ai Sixers, non ha fatto ancora ingresso in campo...