EA7, il pagellone: la classe di Simon e la personalità di Fontecchio

20.01.2017 07:09 di  Alessandro Palermo   vedi letture
Kruno Simon, il 'Divin croato'
Kruno Simon, il 'Divin croato'

EuroLega - L'Olimpia Milano batte 92 a 87 il Galatasaray, togliendosi così dal groppone le dieci sconfitte consecutive. Di seguito le pagelle della squadra di coach Jasmin Repesa:

McLean, voto 5
Di certo, non una delle sue serate migliori. Nelle ultime sconfitte è sempre stato uno dei pochi a salvarsi, per impegno, grinta ma non solo. Il suo contributo non è mai mancato, proprio oggi (ieri) che Milano vince, però, non riesce a dare qualcosa alla squadra. Curiosa come cosa, non sarà perché Raduljica ha (finalmente) giocato bene? Oscurato dal serbo? Possibile. Litiga anche con il canestro, 2/7 dal campo e 2/4 ai liberi. In quasi 17' sul parquet segna 6 punti, cattura 4 rimbalzi e perde 2 palloni. La cosa migliore è sicuramente la schiacciata del controsorpasso, in testa a Schilb, che vale il +2 (80-78) a 3' dalla fine. CAPITA, PER UNA VOLTA...

Macvan, voto 6 +
A fiammate, riesce però a limitare sia Schilb che Micov. Non due a caso. Solo 8 punti e quasi mai pericoloso a canestro. Tuttavia, il suo contributo a rimbalzo è fondamentale: 6 catturati, 3 nella metà campo offensiva e 3 in quella difensiva. LAVORO SPORCO, DIETRO LE QUINTE.

Hickman, voto 5.5

Ormai ci siamo abituati: pessimo per quasi tutto il match, bene nel finale. Negli ultimi minuti sembra accendersi qualcosa in lui, nei quali risveglia la propria esperienza e leadership interiore. Una scintilla che forse ha soltanto chi ha già alzato questo trofeo (nel 2014 con il Maccabi Tel Aviv). Scintille così accendono il fuoco ma non sono abbastanza per strappare una sufficienza. Chiude con 10 punti a referto (3/7 dal campo) e 7 falli subiti. PIROMANE.

Fontecchio, voto 6/7
Dimostra di avere personalità e voglia di emergere dal gruppo degli "esclusi". In avvio di secondo quarto sbaglia tre bombe nel giro di novanta secondi, due prese addirittura nella stassa azione. Un altro al suo posto (anche un veterano), andrebbe subito a nascondersi o, quantomeno, eviterebbe altri tiri per un po'. Lui no, se ne frega. Alla prima occasione disponibile ne spara un'altra e la palla entra nel cesto con talmente tanta ferocia che il ferro sembra diventare un flipper. Destra, sinistra e sinistra, destra ma alla fine entra. Il Forum impazzisce, per il coraggio e per la perseveranza. Tre minuti dopo, il copione è ancora lo stesso: prende e spara, altra tripla a bersaglio dopo uno 0/3 che avrebbe fatto perdere le speranze anche allo specialista degli specialisti. Bombe a parte, gioca tarantolato e caparbio anche in fase difensiva (3 recuperate). Sorprende dall'inizio alla fine. Ora vogliamo vederlo utilizzato con più frequenza. CHE CARATTERE!

Dragic, voto 4
Grazie a Dio gioca male, così abbiamo modo di goderci un gran bel Fontecchio. Il problema è che lo sloveno gioca talmente male che sta diventando quasi un caso. Il meno costante in questa prima parte di stagione, senza dubbio.
ALTALENA.

Kalnietis, voto 7
Sembra aver ritrovato la via di casa, finalmente è tornato ad utilizzare il GPS. Milano lo ha aspettato, i tifosi anche, lui è tornato. Ha ripagato la fiducia, potrebbe disputare una seconda parte di stagione simile a quella precedente. Forse meglio, visto che lo scorso anno è salito in cattedra "soltanto" nei playoff scudetto. 12 punti (tutti pesanti), con 5/7 al tiro e 4 assist. SPLENDIDO, SPLENDENTE.

Raduljica, voto 7.5

Finalmente, è tornato anche lui. A differenza di Kalnietis però (che già qualcosa aveva mostrato nell'ultime settimane), la sorpresa è ancora più gradita. Dato per perso, sembrava prossimo al taglio. Con la canotta di Armani addosso era tutto fuorché il top player ammirato con i colori della Nazionale serba. Era. Contro il Galatasaray ha fatto vedere di che pasta è fatto, dovesse ripetersi su questi livelli anche contro l'Olympiacos, potrebbe davvero rilanciare la sua stagione milanese. All'intervallo, in soli 9' sul parquet del Forum, è già in doppia cifra (11 punti), con 5/6 al tiro. Nel primo quarto addirittura incanta, con un assist delizioso per la tripla di Kalnietis dall'angolo. Finta, giravolta e passaggio al bacio per il lituano. Chiude con 13 punti (6/8), 4 rimbalzi offensivi, 2 assist e tanti applausi... meritati. "RADU" IS BACK.

Pascolo, voto 6
Gara di sacrificio. Non si prende responsabilità ma fa sempre la cosa giusta. Cala nella ripresa, peccato. SUFF.

Cinciarini, voto 7
Grandissimo secondo quarto, dove in avvio parte subito con le marce alte. Gasato come non mai (in questa stagione), trascina i suoi da vero capitano. Con lui in campo l'Olimpia vola, lo dice anche il plus minus. Il migliore degli italiani contro il Galatasaray, entusiasmo contagioso e grinta esagerata. Aveva una gran voglia di fare bene, si è visto. Chiude con 8 punti (4/6 dal campo), 4 rimbalzi, 3 assist e 2 rubate. Atteggiamento giusto. UN FATTORE.

Abass, s.v.
4' in campo, troppo pochi per rimediare un giudizio sulla sua partita. RIMANDATO.

Simon, voto 7.5
La classe non è acqua. Canestri di rara bellezza, oltre che decisivi per il risultato finale. Al termine lo score personale dice 19, con 5 assist e 22 di valutazione. Si guadagna la palma di migliore in campo, anche se Raduljica MVP non sarebbe stato un insulto. "IL DIVIN CROATO".

Coach Repesa, voto 6.5
In sala stampa dice che la sua è un'Olimpia orfana di stelle. Per come la vede Repesa, stella è colui che ti può far vincere un'EuroLega. Hickman e Kalnietis (anche Raduljica sulla carta) potrebbero essere definiti "stelle"? Forse, ma stando al suo ragionamento non di certo. L'EA7 è un insieme di tanti buoni giocatori, stelle però - intese come quelle che possono portarti alla vittoria finale - non ce ne sono. Dunque, abbiamo sbagliato tutti a credere che questa Olimpia potesse giocarsela con le grandi d'Europa. Armani non ha un roster ed un budget da ultimi posti, anzi, ma le stelle sono al CSKA, al Fenerbahce, al Real ed all'Olympiacos, non a Milano. Contro il Galatasaray, Repesa ritrova l'atteggiamento giusto, oltre che ricevere buone risposte dai suoi discepoli. E quando tornerà Sanders, ne vedremo delle belle.
IN UN FIRMAMENTO, SENZA STELLE.

Pagelle a cura di Alessandro Palermo,
Inviato da Milano