A2 - Fortitudo-Junior, la chiosa finale di Gianmarco Pozzecco

A2 - Fortitudo-Junior, la chiosa finale di Gianmarco Pozzecco

Al PalaDozza conferenza stampa finale per coach Gianmarco Pozzecco: “La prima cosa che voglio fare è ringraziare tutti i miei giocatori perchè mi sono affezionato a loro e abbiamo cercato di fare il massimo insieme. Ringrazio poi il mio Staff, il Presidente per avermi dato questo opportunità perchè tornare in Fortitudo è stata una delle cose più belle della mia vita. Sono grato a tutta la gente della Effe perchè sono stati incredibili e l’hanno dimostrato questa sera a tutti. Speravo finisse in modo diverso, ne ero convinto a un certo punto: giustamente questa è una Società che merita la Serie A1 e speravo di poterla portare quest’anno. Non voglio parlare di altro, della partita di oggi è un po’ stupido parlarne: la qualificazione ce la siamo giocata sul finale di Gara 1, non considero questa la partita che non ci ha fatto andare avanti.

Perché ho sempre difeso la squadra? Per etica, altrimenti non l’avrei allenata. Volevamo raggiungere un sogno, e se non fosse stata la Fortitudo qua non sarei venuto. Ho ancora fiducia di questo gruppo, e se vai in trincea non puoi non credere in loro: io scendo in campo assieme a tutti. Il domani? Non è il momento adatto, non me ne può fregare di meno, ora il mio futuro è ringraziare i ragazzi, abbracciarli, bere una birra e fare due chiacchiere con loro, ma non ho pensato a nulla, anche perché speravo di essere, domani, qui ad organizzare la trasferta. Avevo avuto segnali in gara3 di fine benzina, ma non puoi allenare con pessimismo, volevo vedere un futuro roseo e non è successo. Non mi sembra il caso parlare del domani, lo faremo nei prossimi giorni: la Fortitudo viene prima di me e io sono l’ultimo dei problemi. Ho contratto per il prossimo anno, ci sono delle cose su cui si dovrà discutere. Sono fatto così, sono questo tipo di persona, dovrò fare dei ragionamenti ma non è questo il momento adatto. Sono stupido, ottuso, ma a me piace fare di tutto per vincere, condividere quello che è il mio modo di intendere la pallacanestro, e non ho energie per pensare ad altro. Poi ripeto, non sono focalizzato su me stesso, non ho questa necessità: allenare è la cosa più bella che possa fare, e non ho altro a cui pensare.

Oggi gli arbitri? Sono un grande estimatore di Collina, l’ho sempre detto, e mi disse che quando arbitrava Pippo Inzaghi dovevo stare attento al suo giocare sul fuorigioco.. è impossibile che i giocatori siano strapagati e gli arbitri no, è impossibile che Lamonica arbitri in Eurolega e non in campionato. Onore al merito, sia chiaro, ma Casale gioca in un certo modo e l’arbitro è costretto a saperlo, come magari sapere che un qualcuno dei nostri fa spesso passi in partenza. Se ti perdi queste piccole cose – e lo dico in generale, non su stasera – fatichi. La mia fidanzata spagnola mi ha chiesto se ci sono altri palazzetti come questo, e io le ho detto che non esiste.. La mia espulsione? Hanno fatto bene, io volevo dare una scossa alla squadra, e mi dispiace per avere messo in difficoltà il mio staff, però forse non lo meritavo, avevo solo parlato con Ursi. Però, per aiutarli, non possono essere dilettanti, devono guadagnare di più: Bavetta ha 47 milioni di anni, mica deve fare canestro. Termino ringraziando Carraretto, mi è stato sempre vicino.