Trapani, il presidente Basciano chiama l’ambiente alla riscossa

Fonte: uff stampa
Trapani, il presidente Basciano chiama l’ambiente alla riscossa

Pallacanestro Trapani ha diffuso una intervista al presidente Basciano che affronta il momento difficile che attraversa la società siciliana in campionato, ma allarga il raggio alla gestione complessiva di Lega Pallacanestro, che nel prossimo gennaio voterà per il suo nuovo presidente. Rumours di corridoio danno proprio Basciano, che è anche vicepresidente della Fondazione Virtus Bologna, tra i possibili candidati alla carica in Lega.

"Presidente Basciano, la squadra sta vivendo una momento complicato. E’ vero che l’obiettivo dichiarato dei playoff è ancora largamente raggiungibile, ma è innegabile che ci si attendesse qualcosa in più in queste prime nove giornate. Come interpreta questa fase della stagione?

“Premetto che se domenica, contro Barcellona, l’ultima rimessa fosse andata diversamente, sicuramente oggi parleremmo d’altro. Qualcosa non va, questo è chiaro. Sono molti i fattori che sicuramente vanno analizzati e che la società sta valutando con attenzione, senza tralasciare niente. Avrà influito il calendario, non semplice nelle prime giornate, insieme all’innesto dei due ragazzi USA, in un campionato che si sta dimostrando più livellato verso l’alto rispetto alla scorsa stagione. Sicuramente non siamo soddisfatti di questo inizio, ma non generalizzerei, puntando il dito giusto per tirare giù dalla torre qualcuno. Sono sicuro che il lavoro che stiamo facendo porterà i suoi frutti: bisogna solo avere pazienza e stare vicino alla squadra. Voglio comunque ricordare a tutti che se qualcosa non funziona, se qualcosa non va, se sono stati fatti degli errori, gli oneri sono del presidente, che quindi si assumerà tutte le responsabilità del caso”.

Qual è il messaggio che la società invia ai tifosi e all’intero ambiente?

“I nostri tifosi possono stare tranquilli, perché la società lavora e niente viene lasciato al caso”.

Il club continua il percorso di crescita. La maggiore professionalità su marketing e organizzazione in questo momento appare ai tifosi quasi come un atto di presunzione, nel momento in cui la squadra fatica a decollare. Come spiegare che la proprietà della famiglia Basciano intende lavorare ad ampio raggio, con un progetto pluriennale, senza far pesare nel progetto in senso stretto il risultato della domenica?

“Qualche settimana fa, durante una cena con il Vice Presidente degli Orlando Magic, ho domandato quale fosse il motivo per cui le società di basket italiane non riescono a sviluppare dei vantaggi che permettano ai club di trarre benefici, non solo sportivi. La risposta è stata  chiara: ‘Perché in Italia le società si concentrano su quello che succede all’interno del campo da gioco, dimenticandosi di tutto quello che succede fuori’.  Risposta sintetica, ma vera!  Ritengo vitale per una società sportiva che il marketing e l’organizzazione al di fuori del parquet siano delle priorità nel progetto. Elementi contestuali che vanno dalle scuole di basket, al merchandising, agli eventi collaterali, sono necessari per ragionare su un progetto a largo raggio e soprattutto che punti al futuro.  Se vogliamo evitare gli errori del passato, deve essere chiaro che tutto non può e non deve girare intorno ad un periodo limitato che va dalle 18 alle 20 della domenica. La partita è l’evento, ma è la finalizzazione di un lavoro che racchiude molto altro.  Non possiamo pensare di guardare la NBA in tv e commentare che è un altro mondo, senza mai provare a raggiungere quel target organizzativo. Con le dovute proporzioni, si intende!”.

A che punto siamo con la gestione del palazzetto?

“Il palazzetto è un mostro di cemento armato, progettato con concetti e logiche sbagliate. Abbiamo cercato di fare del nostro meglio nel renderlo vivibile e sicuro al pubblico: credo che non serva aggiungere molto su quanto è già stato fatto. Il lavoro che in questi anni abbiamo attuato è sotto gli occhi della comunità. Invito chiunque a rivedere delle foto del passato e confrontarle con il presente. Per ultimo, abbiamo investito sul campetto all’aperto che si può ammirare sul retro della nostra casa, che è stato creato su uno spazio inutilizzato, con l’intento di permettere ai nostri bambini di giocare all’aria aperta e con l’obiettivo di permettere ai tifosi di sfruttare delle tipologie di luoghi che mancano in città. Ritengo che questo genere di iniziativa, fatta da un ente privato quale è la Pallacanestro Trapani, vadano elogiate, mentre a esse non viene poto il giusto risalto da qualcuno, come se il nostro obiettivo sia quello di deturpare l’aspetto esterno del palazzetto. Rimane purtroppo il grave problema della pioggia: su questa evidenza cercheremo di capire meglio nell’immediato futuro e di discuterne con il sindaco al momento opportuno.”.

Vicenda Lega: qual è la situazione generale?

“È necessario precisare che, contrariamente a quanto scritto su alcune testate, la causa delle dimissioni dei membri del direttivo non è dipesa  dalla situazione di Forlì, a cui auguro sinceramente di ristabilire prontamente la situazione. Una piazza storica proprio come Forlì non può non essere parte di questa Lega. Cosi come spero altrettanto che si ristabilisca Napoli. Il nocciolo della faccenda, invece, è dovuto a una serie di contesti e a una gestione che io e altri consiglieri abbiamo ritenuto non adeguata per una associazione che raggruppa 220 società.  Il 13 Dicembre si andrà alle elezioni del nuovo presidente e del nuovo direttivo: vedremo quali saranno le componenti che ne verranno fuori. Credo che il nuovo direttivo debba lavorare su una chiara strategia, che abbia tre punti fondamentali: la trasparenza, la condivisione e il dialogo” .

C’è qualcosa di importante che lei sente di dire in questo momento?

“La passione dei tifosi non deve essere titubante  davanti ad un inizio di stagione zoppicante. I nostro sostenitori non devono smettere di farci sentire il loro calore. Questi sono momenti  in cui serve essere vicino alla squadra, allo staff e alla società. Vorrei sentire un unico coro domenica al palazzetto: 3 o 4 mila voci che si fondono in una sola e spingano la nostra squadra”.