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A2 - Fortitudo Bologna, Angori: "È stato un bel cammino. Futuro? Ora non ci penso"

di Redazione Pianetabasket.com

La stagione della Fortitudo Bologna si chiude in semifinale con la sconfitta in Gara 4 contro la Vanoli Cremona. Al PalaDozza la squadra di coach Cavina si impone con il punteggio finale di 49-69. "Intanto complimenti a Cavina e a Cremona, nel computo delle 4 gare hanno meritato di giocarsi la finale promozione", esordisce coach Matteo Angori in conferenza stampa." A noi tutti dispiace finire l’annata con una sconfitta casalinga, ma penso che oggi non debba dire niente ai giocatori in quanto a voglia e desiderio di vincere la partita. È mancata un po’ di benzina, dopo una partita di intensità clamorosa due giorni fa, e lo dimostra il 12% da 3 punti e il 50% ai liberi che non sono cifre usuali. E quando si segna così poco si fa fatica. Dietro non abbiamo fatto male, loro ne hanno fatti solo 69 che è meno delle altre volte, abbiamo preso più rimbalzi offensivi. La voglia c’è stata, usciamo a testa altra contro una corazzata che si è dimostrata superiore a noi".

Sulla stagione, Angori analizza: "È stato un bel cammino, spero che in un annata difficile queste 8 gare siano servite per dare qualche emozione ai nostri tifosi. Altro, dopo un -20, non serve. Ci sono state tante cose extracampo da quando siamo arrivati, le parole del presidente ci hanno fatto piacere ma non abbiamo pensato ad un ‘consegnate le armi’ dopo le sue dichiarazioni. Abbiamo fatto due buoni quarti difensivi, tirando però 1/12 da 3, spesso dopo azioni aperte e ben costruite. Magari avessimo fatto 4/12 sarebbe stata dopo l’intervallo una gara diversa, quindi non penso che quelle parole abbiano influito. Nello spogliatoio era chiaro che ci fossero animi dispiaciuti, volevamo provare ad arrivare a Gara 5, cosa che qualche settimana fa non era nemmeno pensabile. È stato un bel viaggio, abbiamo perso, speravamo di chiudere con una vittoria in casa, ma usciamo a testa alta. Il mio futuro? Ora non ci penso, sono un ragazzo di Bologna, fortitudino, venivo al Palasport quando mio nonno era GM. Ma sono anche un professionista, quindi non so cosa succederà, ma la cosa più importante rimane il bene della Fortitudo: chiunque sarà l’allenatore lavorerà per questo".


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