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Serie B - TIBER, road to Battipaglia

di Redazione Pianetabasket.com

Le certezze post derby (ex interruptus), maturate con la Stella Azzurra, sono un proiettile dritto al cuore. Perchè se è vero che la TIBER, ha dovuto rivincere una partita che stava dominando tecnicamente (sia nella prima che nella seconda parte), con I nero stellati ferventi discepoli di San Panopio, aggrappati più per fede che per altro al proprio talentuoso under, è anche vero che i bluarancio se la possono giocare con chiunque. Reinterpretando la fiaba dei fratelli Grimm,  la scia di briciole di pane lasciate dietro le spalle, sono il segnale di una squadra operaia che macina gioco. I 28 pt di Bertoldo (terzo miglior marcatore di tutta la lega), l'ennesima doppia doppia di Valentini (18 pt, 16 rt di cui 9 in attacco), i 22 di Ricciardi con 7 assistenze sono il marchio di fabbrica di questa squadra che ad ogni partita propone sempre nuovi protagonisti. Sarà forse questo il vero limite, impossibilitati dall'essere costanti? In effetti la classifica, o per meglio dire I risultati sono da montagne russe, e la consapevolezza di essere in grado di correre per la vittoria contro tutti,  aumenta quel personale senso di vuoto che avvertiamo. I due punti lasciati contro Barcellona quando sembrava fatta, I due strappati sempre sul finale da Salerno, e quei due sciagurati lasciati a Patti, avrebbero cambiato e non di poco la classifica dei tiberini. La salvezza, obiettivo stagionale è bene ricordarlo per non essere fraintesi, passa da dettagli, da quelle briciole di pane lasciate lungo il sentiero, che devono segnare la via del ritorno e non essere un avanzo lasciato sul piatto per chiunque altro. La fame, che sportivamente traduciamo in voglia di vincere, passa dal non lasciare nulla giù a terra. Si prende tutto e si porta a casa. Questo sappiamo che sia un concetto chiaro nella testa di tutti I nostri ragazzi, ma è bene ricordarlo sempre, per tenere alta l'attenzione che un campionato come la."B" richiede. E' proprio questa la base su cui dev'essere costruita la trasferta a Battipaglia, squadra del piano di sotto in classifica, ma non per questo meno temibile (citofonare a Patti per I corti di memoria), che certamente interpreterà questo scontro salvezza con il coltello tra I denti. I campani hanno indicatori statistici simili o comunque molto vicini a quelli della TIBER, ma a destare l'attenzione, più che le percentuali, devono essere I pochi punti di distacco lasciati contro alcune delle forze del girone. Distacchi talmente minimi, che avrebbero potuto essere delle vittorie contro, ad esempio contro Cagliari, Valmontone e Barcellona (e questo solo per citare ultimi tre turni). Inutile dire che servirà l'ennesima prova di squadra (mai mancata), superfluo ricordare che I punti dalla panchina sono importanti come quelli dello starting five (su tutti la statistica con la Stella parla chiaro con solo 10 segnati, contro I 37 degli avversari).  Fortunatamente le statistiche sono pubbliche, e siamo certi che Battipaglia avrà visto quanto la TIBER sia in grado di fare, nel male, ma sopratutto nel bene. Il tiro da fuori con Dott. Bertoldo nelle sue lectio magistralis, accompagnato da un pacchetto di esterni solido, con Ricciardi istrione e funambolo della palla a spicchi. Tre lunghi veri e di altissimo rendimento per minuti giocati (pound to pound) Napolitano, Padovani e Valentini, con un ala di quelle che piacciono tanto agli slavi come Ridolfi, con tre portatori di palla affidabili, veri metronomi come Algeri, Dal Sasso e Serrano, con un pacchetto di under da finali nazionali Moretti (scudettato), Valentini, Santucci,  Galli (per due) e Belloni. Ecco I valori della TIBER, elementi di un meccanismo, perfetto fino al fischio finale, che I padroni di casa cercheranno d'inceppare in ogni modo, ma che prorpio per questo tireranno sempre la coperta da un lato ...lasciando scoperto l'altro!


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