Prima Veroli, voti per tutti ma con la matita rossa

Fonte: Ciociaria Oggi
Prima Veroli, voti per tutti ma con la matita rossa

Nove sconfitte in dodici partite, un insoddisfacente penultimo posto in classifica con soli due punti di vantaggio rispetto al fanalino di coda Sant’Antimo, l’avventura in Coppa già finita da un pezzo, un avvicendamento soffertissimo in panchina tra Demis Cavina e Nando Gentile ancora mal digerito, quello che doveva essere il trascinatore della squadra, Jason Rowe, “licenziato per giusta causa”, il capitano Ivan Gatto messo fuori rosa in attesa che si trovi qualcuno disposto ad accoglierlo: la seconda parte del 2011 per la Prima è stato un fallimento su tutti i fronti. Bocciatura per la squadra e per i protagonisti in campo che non hanno saputo ancora dimostrare tutto il valore che gli veniva attribuito da tutti gli addetti ai lavori, e bocciatura per la società, che ha sbagliato in estate avallando qualche scelta azzardata da parte di Demis Cavina, e ha continuato a sbagliare nei mesi successivi quando ci sarebbero voluti dei correttivi ben diversi e più incisivi per cambiare immediatamente le cose. La cosa maggiormente preoccupante, ora, è che il tempo a disposizione per trovare la quadratura della squadra con i nuovi innesti è veramente pochissimo, e che, se anche un pizzico di fortuna (merce rarissima in questa stagione verolana!) non assisterà i colori giallorossi, la situazione rischia di precipitare definitivamente. Non scherziamo, retrocessione è un termine che vista la consistenza di Sant’Antimo non si deve neanche pensare, ma visto il budget messo a disposizione ad inizio campionato, non centrare almeno in extremis un nono posto valido per giocare la post season come una delle mine vaganti del torneo, vorrebbe dire fallimento su tutta la linea. Già da giovedì prossimo contro Verona, dunque, non è neanche pensabile ipotizzare l’ennesimo ko.

David Brkic
Unico a meritare fino a questo momento la sufficienza. Rimasto come pretoriano di Demis Cavina dopo la non eccezionale stagione scorsa, Brkic, nelle occasioni in cui la Prima è scesa in campo ed è stata costretta alla resa, quasi sempre, è stato quasi sempre uno dei pochi a salvarsi (12 in 27.5’). La differenza rispetto alla stagione scorsa si sta vedendo, anche perché dal punto di vista fisico il lungo cesenate sta molto meglio. Spesso però Brkic è stata una voce fuori dal coro, calando un pò nelle ultime settimane, quando però anche Lebron James avrebbe fatto fatica ad emergere nello squallore delle prestazioni giallorosse. In generale, poi, sulla consistenza del giocatore, soprattutto dal punto di vista caratteriale, e di quanto le sue caratteristiche si adattino al resto della squadra, si può discutere a lungo, ma Brkic fino a questo momento è uno dei pochi che ci sta almeno provando.
Voto: 6

Gerald Lee
Era una delle grandi speranze di questa annata, soprattutto dopo l’ottimo Europeo giocato con la sua Finlandia. Arrivato con le credenziali delle sua buona stagione a Udine, Lee ha iniziato il torneo nel miglior dei modi, segnalandosi quasi sempre come uno dei migliori nella gestione Cavina. Da quando però in panchina siede Nando Gentile il suo apporto è vistosamente calato. Non tanto in termini di punti, con una media di 13.3 in 23.6’ che lo rende il più pericoloso della squadra dopo la partenza di Jason Rowe, quanto invece in termini di consistenza fisica, la dote che dovrebbe essere alla base di un lungo, soprattutto a questi livelli. Da questo punto di vista, invece, come testimoniano i soli 4.6 palloni catturati a partita, Lee sta deludendo assolutamente. Da lavorare molto, poi, sulla sua tendenza a commettere molti falli, che soprattutto nelle ultime settimane gli sta provocando non pochi problemi.
Voto: 5,5

Riccardo Cortese
Ma un motivo per cui,un venticinquenne, un giocatore fatto dunque, dalle ottime qualità fisiche e tecniche oltretutto, dopo aver calcato per anni come comparsa i parquet della massima serie, sta cercando di trovare la sua dimensione nel secondo campionato professionistico italiano, ci sarà? Evidentemente i dirigenti del massimo campionato hanno visto in lui dei limiti tecnici e fisici, che, come più di qualcuno pensava ad inizio stagione, si stanno palesando ancora di più nel momento in cui al ragazzo bolognese viene data più fiducia e gli vengono concessi più minuti. I suoi 5 punti in 16’ sono assolutamente una miseria, con il ragazzo di Cento che soltanto a sprazzi ha fatto vedere di poter incidere. Non un fulmine di guerra in attacco, dunque, e se a questo si aggiunge una difesa a tratti irritante il quadro è chiarissimo. Il firmare Cortese è stato senza dubbio uno degli errori di Demis Cavina. Cosa in più, poi, il suo atteggiamento da “superstar” che non lo rende sicuramente molto simpatico al pubblico giallorosso.
Voto: 4,5

Marco Ammannato
Non è certo al centrone di Bagno di Ripoli che si deve chiedere di fare la differenza, ma fino ad ora Ammannato ha fatto vedere di poter essere utile nelle rotazioni. Certo, il suo impiego nel passaggio dalla gestione Cavina alla gestione Gentile è completamente cambiato, e erano già conosciuti ad inizio stagioni i limiti fisici e caratteriali del prodotto di Siena, ma, tutto sommato, il “bambinone” giallorosso non ha demeritato.
Voto: 6

Claudio Tommasini
Uno dei tanti prodotti della scuola bolognese, il ventenne Tommasini è arrivato come una delle novità assolute della seconda gestione Cavina. Si è puntato su di lui nello spot di secondo playmaker, e la scelta ci sta assolutamente, soprattutto vista la presenza in squadra di un altro giocatore utilizzabile in regia come Rullo, ma fino questo momento Tommasini è sembrato ancora un pò acerbo per il torneo di Legadue, soprattutto dal punto di vista tecnico e tattico. Nel momento in cui è stato chiamato in campo non ha fatto malissimo, sia con Cavina che con Gentile, ma il fatto che nessuno dei due abbia mai fino in fondo creduto in lui, testimonia come lo spot di playmaker, primo o secondo che sia, sia uno dei ruoli più delicati in una squadra di Legadue. Non è certamente Tommasini, comunque, che doveva rialzare la pericolante stagione giallorossa.
Voto: 5,5

Tony Giovacchini
Che l’italo americano possa starci in questo campionato è indubbio. Non si sa però fino a che punto la scelta di affidargli la regia in un torneo nel quale a spopolare come play e guardia sono “strafisici” atleti a stelle e strisce, possa essere un azzardo. L’esordio giallorosso di uno dei giramondo del basket italiano, però, non è stato per niente male, e chissà che il buon Tony non possa stupire tutti.
Voto: s.v.

Martin Colussi
A pensare che nella scorsa stagione come ala piccola a Veroli giocava un certo Guido Rosselli, vengono i brividi. Fino a questo momento Colussi è senza dubbio il peggiore nel gruppo giallorosso, il peggiore soprattutto se si pensa al contratto sontuoso che gli è stato fatto firmare dalla dirigenza verolana, e peggiore perché il suo ruolo, per la scarsa consistenza fisica dei due Usa di partenza, Rowe e Jackson, sarebbe dovuto essere tatticamente importantissimo. Oppure si era convinti che Colussi fosse un fulmine di guerra in difesa e che cominciasse a volare sopra il canestro per catturare rimbalzi? A peggiorare le cose, inoltre, Colussi non sembra avere neanche la grinta e la voglia (e questo, oltre a quello che si vede in campo, sono anche i giudizi di chi lavora giornalmente con lui anche in allenamento!) per tirarsi fuori da una situazione imbarazzante. L’arrivo dell’ex Caserta, oltre a quello di Cortese, è stato uno dei due errori grossolani della campagna acquisti disegnata da Cavina.
Voto: 4

Ivan Gatto
Il capitano meritava sicuramente un trattamento migliore. La società e Gentile, invece, lo hanno messo fuori rosa, in attesa di trovare una soluzione per uscire da un contratto fin troppo importante. Sinceramente, Gatto non è più il giocatore dominante di qualche anno fa, ma è veramente orrendo che il suo quarto anno in maglia giallorossa si stia concludendo in questo modo. Alla società e allo staff non può essere imputato nulla, e ci mancherebbe, se si giudicano prestazioni che sul parquet non sono state in alcun modo soddisfacenti, ma come spesso accade, in quella che Ivan chiamava Verolandia, si sbaglia nei modi. Oltretutto, perché, è bene ricordarlo, Veroli rimane Veroli, e Gatto rimaneva l’unica bandiera di squadre che avevano fatto parlare di Veroli in Italia e nel mondo.
Voto: 4,5

Roberto Rullo
Arrivato la scorsa stagione, si pensava che fin dall’inizio su Rullo si potesse puntare un pò di più. Ma, invece, prima Demis Cavina e poi Nando Gentile, non sono riusciti a cacciargli quel carattere e quella voglia che, unite ad un talento cristallino, potrebbero farne uno dei giocatori più importanti dell’intera Lega. E invece, anche con Gentile, dopo due partite da top player, Rullo è di nuovo ripiombato nell’anonimato, mostrando in qualche caso anche un atteggiamento “alla Cortese” per intenderci, che ha fatto arrabbiare non poco il pubblico verolano. Un pubblico, che, oltretutto, lo ha adottato e continua a farlo, come uno dei proprio beniamini. Dal golden boy di Lanciano può ripartire la rinascita verolana. Un pò di vita però
Voto: 5

Jason Rowe
Ma che fine ha fatto il giocatore che incanto il pubblico sassarese nella stagione 2009/10, e che regalo l’amarezza più grande alla Prima di Massimo Cancellieri ? E’ sempre lo stesso, sempre lo stesso grande talento, sempre la solita sfrontatezza da “superman”. Atteggiamenti, però, che vanno inseriti in una squadra, in un gruppo, facendo del tutto per soffrire il meno possibile le mancanze fisiche del folletto di Buffallo. Questo in casa Prima non è riuscito in alcun modo. Se poi si pensa che in quel Banco di Sardegna Sassari militava un certo Jack Devecchi, “il ministro della difesa” come viene soprannominato, oltre a Baldassarre e Vanuzzo, il quadro è assolutamente chiaro. Come si poteva soltanto pensare che a coprire le scorribande di Rowe, potessero essere Jackson, Colussi, Gatto e Brkic? A questo, comunque, va aggiunto anche il fatto che Rowe, anche come atteggiamento, mai è sembrato pienamente inserito nel progetto verolano, fatto che non sempre gli ha consentito di sfoderare la grande giocata quando era necessario.
Voto 4,5

Jarrius Jackson
Che uno tra Rowe e Jackson, vista la tipologia di quadra costruita da DemisCavina, fosse di troppo, è lampante. Lampante perché nessuno dei due Usa ha dimostrato di poter reggere l’impatto fisico di giocatori devastanti in Legadue come ce ne sono in tante squadre. Questo, anche lo scorso anno, è accaduto in diverse occasioni a Jarrius Jackson, un atleta però che era riuscito a trovare una continuità di gioco che gli consentiva quasi sempre di sopperire con le giocate in attacco alle altre sue mancanze. In questa annata, invece, nel momento in cui le percentuali sono calate (12.4 in 33.3’) i limiti del classe ’85 nativo di Monroe sono venuti a galla. E’ venuto a galla, del resto, quello che andava ripetendo qualche stagione fa anche quel Marco Crespi, che lo aveva voluto a Casale Monferrato (squadra che con una mirata programmazione sempre con le stesso allenatore ora calca i parquet della massima serie), ma che non lo aveva confermato non giudicandolo come un giocatore totale. Anche l’avventura di Jackson a Veroli è ormai al capolinea, anche se la speranza è che J.J torni a far gonfiare la retina come la scorsa stagione, contribuendo a far tornare il sorriso al pubblico verolano.
Voto: 5,5

DemisCavina
Degli errori del mercato disegnato da Cavina abbiamo già parlato. Il tecnico di Castel San Pietro, dunque, non è assolutamente esente da colpe, ma la Prima è in questa situazione non soltanto per le scelte del buon Demis. Del suo carattere “burbero”, del fatto di essere “poco verolano”, si è parlato fin troppo. Ma esiste qualcuno all’interno del Basket Veroli che ad inizio stagione ha fatto notare a Cavina che le sue scelte erano forse un pò azzardate? Esiste qualcuno all’interno del Basket Veroli che ha fatto notare a Cavina che sarebbe stato forse meglio volare un pò più basso, costruendo un roster più equilibrato e confidando poi magari in qualche aggiustamento in corsa nel momento in cui sarebbe stato più chiaro anche il valore delle contendenti? Nella scorsa estete Cavina non ha sicuramente costruito la sua miglior squadra, ma rimaniamo convinti che il tecnico di Castel San Pietro rimanga uno dei migliori allenatori italiani
Voto: 5

Nando Gentile
E’ molto difficile per un allenatore che deve ancora trovare la sua dimensione in panchina, prendere una squadra che non è stata costruita da lui, entrare in corsa in una realtà che non conosce e che è totalmente diversa da quelle in cui ha lavorato da giocatore, e che, oltretutto, attraversa il suo peggior momento da quando è nel basket professionistico. Gentile è stato chiamato a Veroli soprattutto nella speranza di sfruttare la sua immagine di vincente e di grande uomo di pallacanestro per ridare entusiasmo al pubblico giallorosso. Le prime due apparizioni avevano forse illuso, ma poi, le sei sconfitte consecutive tra campionato e coppa, hanno fatto tornare sulla terra anche il buon Nando. Sinceramente, siamo convinti, che in questa situazione di grossa incertezza, ci sarebbe voluto un sergente di ferro con grande esperienza nel campionato di Legadue, ma nello stesso tempo, a sentire le parole di Gentile, la sua carica, la sua voglia, la sua “garra”, in campo e fuori, viene da fidarsi. Se il repulisti delle ultime settimane sarà stato giusto o sbagliato si scoprirà tra qualche partita. E’ indubbio però che l’ex idolo dei tifosi casertani si sta giocando una bella fetta di credibilità nel mondo della palla a spicchi.
Voto: 5

Società e Staff Dirigenziale
In attesa di capire se le ultime scelte per riaddrizzare la rotta siano giuste o meno, il giudizio fino a questo momento è pessimo. In confusione totale.
Voto:4,5

Pubblico
Fin troppo paziente, con giocatori e società.
Voto: 10

Carlo Capone