Eurobasket 2015, c'è bisogno di un posto alle Olimpiadi, ma c'è sempre una chance ulteriore

Ogni mossa della FIBA serve anche a diminuire il potere e l'appeal di Euroleague, Uleb e Bertomeu
04.09.2015 15:06 di  Umberto De Santis  Twitter:    vedi letture
Eurobasket 2015, c'è bisogno di un posto alle Olimpiadi, ma c'è sempre una chance ulteriore

29 giocatori delle 24 partecipanti a Eurobasket 2015 appartengono a squadre NBA: Denver Nuggets e Sacramento Kings ne offrono tre a testa, i Brooklyn Nets hanno concesso all'Italia Andrea Bargnani, ma gli Spurs hanno negato Boban Marjanovic, ultimo talento nel ruolo di pivot apparso nel Vecchio Continente, alla Serbia. Ci sarebbe perciò anche l'elenco degli assenti, ma è inutile farlo in questa sede che sancisce indirettamente come la guerra di Jordi Bertomeu ed Euroleague contro FIBA Europe per il campionato europeo per squadre sia già persa dall'Uleb.

Il nuovo contratto televisivo siglato dalla NBA ha sconvolto letteralmente il mercato: non solo sono stati accaparrati a suon di dollaroni i free agent, ma anche chi aveva in essere un contratto pluriennale si è visto offerto il rinnovo a ben altre cifre, come successo anche a Danilo Gallinari, uomo franchigia di Denver. Con i budget delle squadre europee il confronto adesso è diventato impietoso come sparare alla Croce Rossa...

Il plafond garantito di 30 milioni a stagione alle formazioni che si giocheranno la Coppa dei Campioni (fra due anni) che ha promesso il segretario Baumann è un bonus irrinunciabile se si vorrà trattenere qualche talento in Europa e vedere un basket di alto livello. E' troppo di più di quanto sia riuscito a fare Bertomeu in questi 15 anni. L'accesso diretto, grazie ai vari Campionati continentali e all'Olimpiade, e la confidenza di FIBA con i network televisivi possono determinare dall'alto della fedrazione mondiale incrementi di budget, di interesse mediatico, di platea televisiva che rendono il lavoro di Euroleague fatto fino ad oggi oscuro e marginale.

Ma la guerra è fatta di piccoli fatti che passano inosservati, ma che producono grandi effetti. Alla zitta il 9 agosto la FIBA riunita a Tokyo aumenta da 12 a 18 il numero delle Nazionali che possono cercare un posto a Rio 2016 attraverso gli OQT - tornei di qualificazione. L'Europa ottiene così di poterci inviare la settima qualificata, tanto che in fretta e furia si inserisce nel programma di Eurobasket 2015 la finale 7/8° posto, modificando il calendario e costringendo due squadre a fermarsi un giorno in più a Lille. Addirittura l'ottava se si accollasse l'organizzazione di uno dei OQT potrebbe parteciparvi anche senza qualifica.

Opportunità politiche al Vecchio Continente per le sue formazioni problematiche (vedi Russia) o finite nel calderone (quella che rimarrà al palo nel gruppo B) o escluse ma potenzialmente interessanti (Gran Bretagna). Opportunità economiche per la FIBA con tre manifestazioni di interesse mondiale per contratti pubblicitari, televisioni, incassi, marketing anche con i governi. Compressione della stagione per il povero Bertomeu che invece cercava spazio e visibilità. Il dado è tratto: anche la FIP si è logicamente allineata e coperta come le altre federazioni, e a breve si sarà stabilito che l'anomalia di Euroleague sarà cancellata.

Dopo il 20 settembre potrebbe partire l'operazione OQT in Italia... (incrociamo le dita e tocchiamo ferro)... il bonus l'Italia se l'è giocato rinunciando alla wild card per i mondiali in Spagna (e alla figuraccia perchè le assenze tra le fila azzurre sarebbero state troppe e troppo importanti). Alle Olimpiadi si deve andare per ritrovare un posto nel board mondiale che oggi ci vede assenti. E ringraziamo il presidente Muratori che ha già messo una pezza prima che ancora sia successo nulla (ovviamente non solo per gli Azzurri). Tutti questi regali servono a compattare le federazioni intorno al progetto Baumann - questa si che è politica - e a creare interesse verso luglio 2016 (lo stesso regalo è andato anche agli altri continenti, of course). Dal 5 al 10, secondo le previsioni della FIBA. O saremo in vacanza, sull'albero a cantare, o saremo sul pezzo dell'ultima possibilità di qualificarci per Rio de Janeiro.