Decreto dignità elimina le sponsorizzazioni delle scommesse sportive

Decreto dignità elimina le sponsorizzazioni delle scommesse sportive

Il decreto dignità è stato trasformato ieri in legge dal sì definitivo del Senato. Non una grande notizia per un portale di pallacanestro, se non fosse per il fatto che riguarda anche lo sport. Nel testo, infatti, ci sono le disposizioni sul divieto di pubblicità per giochi e scommesse, che pure gli appelli di diverse leghe, in particolare dei club delle discipline di squadra, avevano cercato di scongiurare nelle ultime settimane.

Pur condividendo «l'importanza dell'obiettivo di lotta all'azzardopatia fissato dal Governo», e sottolineando la necessità di coinvolgere nel confronto non solo Agenzia dei Monopoli e operatori dei giochi, ma anche le rappresentanze del mondo dello sport «dati gli effetti che avrà sulla competitività economica e agonistica del settore», cinque leghe - quelle di serie A e B di calcio, Legabasket, pallavolo maschile e femminile - hanno sottoscritto un documento in cui «esprimono unanimemente la propria preoccupazione sull'impatto che il divieto di pubblicità e sponsorizzazioni per giochi e scommesse con vincite in denaro avrà sulle risorse dello sport italiano, professionistico e amatoriale e chiedono di essere coinvolti nel processo di riordino del settore d'azzardo».

Di fatto, il provvedimento governativo è il divieto di esporre maglie che reclamizzino giochi e scommesse (l'ultimo caso prima del divieto è stato l'accordo pluriennale firmato dalla Roma per le tenute di allenamento), ma sono anche proibite tutte le forme di pubblicità anche indiretta. Il divieto si estenderà poi dal 1° gennaio anche alla proibizione per qualsiasi forma di pubblicità negli eventi sportivi, dai più grandi a quelli più piccoli e periferici. Sulla formulazione della legge hanno inciso i pareri positivi sul testo formulati da Uisp e Csi, due degli enti di promozione più forti riconosciuti dal Coni, e da Damiano Tommasi, leader dell'Assocalciatori. Per non rimanere privi di risorse comunque importanti per le attività agonistiche professionistiche, le Leghe «chiedono di essere coinvolte nel processo di riordino del settore del gioco d'azzardo».