Ettore Messina vuole tornare zar. Il futuro? Un grande punto interrogativo

L'ex coach di Virtus e Benetton prepara l'assalto all'Euroleaguee in Italia
Fonte: La Stampa
Ettore Messina
Ettore Messina

Sta preparando qui in Italia con le amichevoli contro Varese e Cantù la sua rincorsa al 5° titolo Europeo personale, che sarebbe il terzo con il CSKA Mosca. Ettore Messina affronterà il Maccabi Tel Aviv, che ha già battuto per ben due volte in finale nel 2006 e 2008, al Forum di Assago il prossimo 16 maggio. Il coach catanese parla in una intervista di Pietro Scibetta sulla Stampa della squadra russa e del clima che si respira attualmente nel paese.

 

Questi i passaggi principali:

 

Cska versione 2014 «Siamo riusciti a coprire delle mancanze: abbiamo più profondità e versatilità, oltre a un anno in più di lavoro insieme. Ognuno ha trovato il proprio ruolo, abbiamo vinto il girone di Top 16 con le cifre migliori di tutta l'Eurolega, superando molti infortuni».

 

 

I peccati della EA7 contro il Maccabi «Negli ultimi tre minuti di gara1 hanno bruciato un vantaggio importante e nel quarto periodo di gara-4 quando hanno smesso di fare ciò che stavano facendo molto bene. E andata molto vicina alla Final Four e con pieno merito, ha giocato una bellissima stagione».

 

Capello e Trinchieri L’Italia che vince in Russia «Ne ricordo altri come Ezio Gamba nel judo, Stefano Cenoni nella scherma, Daniele Bagnoli e Fefé De Giorgi nel volley, Luciano Spalletti nel calcio. Non può essere un caso. Forse piace il fatto che siamo persone serie, abbiamo in comune la capacità di programmare e di non essere paranoicamente esigenti, e da buoni mediterranei la capacità di comunicare con queste persone senza pensare di essere i maghi della pioggia».

 

La situazione politica «C'è un forte senso nazionalistico, la convinzione di essere dalla parte della ragione perché c'è una parte della popolazione molto "russofona" che loro ritengono di dover difendere. É una situazione molto difficile da capire, ma per ora senza alcuna conseguenza sulla vita quotidiana». 

 

Ancora una nazionale? «Potrebbe interessarmi, perché ho sempre detto che mi piacerebbe andare alle Olimpiadi. In questo momento, però, non ho ancora la più pallida idea di cosa farò nella prossima stagione».

 

Futuro ai Jazz? «Indiscrezioni, appunto. A me è piaciuta l'esperienza ai Lakers, non so se mi verrà data l'occasione di fare il capo allenatore. Non è una cosa che posso controllare. Ma se me lo chiedessero, mi piacerebbe»

 

Caso Sterling e razzismo «Rimando al commento di Kareem Abdul-Jabbar: a mio avviso il più profondo di tutti». Il leggendario ex centro della Nba è schifato da Sterling e disturbato dal moralismo di chi fa finta di sorprendersi del suo razzismo, malattia ancora lontana dall'essere debellata».

 

Ritorno in Italia. Utopia? «Sinceramente non ne ho idea, anche perché gli anni passano. Il mio futuro adesso è un grande punto interrogativo: vorrei solo pensare a godermi questa Final Four in arrivo»