Italia - Meo Sacchetti "Ai Mondiali vorrei affrontare LeBron James..."

Italia - Meo Sacchetti "Ai Mondiali vorrei affrontare LeBron James..."

E' certamente l'uomo del momento, anche per l'eco extracestistico dell'impresa degli Azzurri che andranno a partecipare ad un Mondiale con talmente tante squadre che la notizia la fanno soltanto gli esclusi eccellenti. Però questo non conta perché Meo Sacchetti il suo compito, tutto da disegnare dopo la rivoluzione delle qualificazioni-finestra e dei rifiuti NBA-EuroLeague a sottostare ai calendari FIBA, era di valorizzare al meglio chi ci poteva essere per arrivare a un risultato cui potevano bramare tante Nazionali finora relegate ai margini del basket importante. Così il Ct azzurro risponde alle domande di Andrea Tosi de La Gazzetta dello Sport. Ecco un estratto.

Colpo di fulmine. Dopo il Triplete con Sassari ci speravo. Ma poi è venuto Messina e ho pensato che il treno buono fosse ormai passato. Quando mi ha chiamato proprio Ettore per chiedermi se mi interessava l’incarico di et. non ci speravo più. Perciò lo considero un colpo di fulmine.

Quanto vale questa qualificazione? Credo che abbia smosso molto interesse anche fuori dall’ambiente del basket, richiamando sempre molto pubblico alle nostre partite. E in generale ha spazzato via quella negatività che spesso ci opprime. Spesso siamo bravi a farci del male da soli. E coi paragoni del passato non si va avanti.

La dote più spiccata della “Nazionale delle finestre”. I ragazzi hanno mostrato il piacere di giocare insieme e molti, etichettati di seconda o terza fascia, hanno colto questa opportunità per rivelarsi all’altezza della situazione.

Figura dell’allenatore sopra ai giocatori. Non mi vedo così importante ma credo che il mio lavoro basato sul miglioramento dei giocatori attraverso l’armonia di squadra sia stato recepito. L’allenatore bravo è quello che, anche senza vittorie importanti, mette i giocatori nelle migliori condizioni di esprimersi anche tenendoli a lungo in panchina. In questo ritengo che Obradovic sia il migliore di tutti.

Allenatore 20% della squadra? Alzerei un po’ il tiro, diciamo il 30%. L’allenatore aiuta i giocatori a trovare un equilibrio in campo, ma poi sono sempre i giocatori a vincere o a perdere le partite. E poi non ho mai visto un coach conquistare titoli allenando una squadra scarsa.

Voglio LeBron. Intanto al Mondiale vorrei affrontare gli Usa. Trovarsi di fronte LeBron e Harden sarebbe un bello stimolo per tutti». Lei ha giocato il Mondiale 1986 in Spagna sotto il et. Bianchini. Quell’Italia finì sesta. Ricordi? «Di quell’esperienza, rammento che gli Stati Uniti avevano in pivot l’Ammiraglio Robinson. A quei tempi era già buono….