Italia 3x3 - Giulia&Giulia: due romane sotto canestro ai Giochi di Tokyo

Italia 3x3 - Giulia&Giulia: due romane sotto canestro ai Giochi di Tokyo

Da La Repubblica via msn.com due ritratti/intervista di Eduardo Lubrano a due protagoniste azzurre ed olimpiche per Tokyo 2020.

Giulia&Giulia insieme all'Olimpiade. Da Roma a Tokio, Rulli e Ciavarella - per entrambe un nome che più romano non si può - vestiranno la canotta azzurra della nazionale italiana di basket 3x3 che per la prima volta quest'anno approda ai Giochi olimpici in Giappone. E sicuramente il neo presidente del Comitato Regionale Lazio del basket, Stefano Persichelli, sta pensando a come festeggiare le due atlete nate a Roma - già campionesse del mondo 3x3 a Manila nel 2018 - in occasione delle tappe del campionato italiano Base e Classic di basket 3x3 di Anzio (il 2 e 3 luglio) o di Amatrice del fine settimana successivo. Un modo per spronare le ragazze romane costrette a "emigrare" da giovani perché, come dicono quasi in coro, "nella capitale non c’era e non c’è una squadra in grado di farti fare esperienza di serie A e fare della passione anche un lavoro”.

In ordine di anzianità e di alfabeto, Giulia Rulli appena trentenne, è nata a Cinecittà ed ha cominciato giovane spinta dalla sorella che la portò ad un provino. “Lì per lì non mi era piaciuto molto, non volevo tornare. Poi le sane insistenze dei miei genitori e di mia sorella per fortuna mi hanno convinto”. Per lei i primi tiri all’Olimpia Marino e l’approdo al San Raffaele, vera e propria fucina di talenti femminili sotto la guida di Amedeo D’Antoni. L'addio a Roma dopo la licenza liceale prima all’Ants Viterbo, poi seguendo il coach della Nazionale Under 20, Nino Molino che l’ha portata a Faenza.

Da lì ha iniziato a girare l’Italia tra serie A1 ed A2 fino ad approdare a Broni e, dalla prossima stagione, in una società di A2 vicino Milano (massimo riserbo sull'approdo finale per motivi di riservatezza) in modo da poter seguire un Master alla Bocconi. "Sono laureata in Piscologia, tanto Magistrale che triennale, e vorrei occuparmi di psicologia dello sport”. Il suo angolo di Roma che si porta sempre dietro è "diverso ogni anno perché da quando sono andata via, ogni estate che torno faccio la turista alla riscoperta della mia città. E questo anche grazie ad una persona della mia famiglia che ha avuto l’idea di far fare a me ed ai miei un giro diverso di Roma ogni estate. Dopo Tokyo, che brividi solo a pensarlo, esplorerò i dintorni di Roma”.

Una collinetta con un vecchio rudere in zona Fonte Laurentina è invece il luogo “segreto” di Giulia Ciavarella, classe 1997, quello dove si rifugia quando vuol stare sola e sentire la musica in pace. Nata in quel quartiere ha iniziato a giocare a basket a 12 anni al liceo Vallerano, poi è entrata nell’Under 14 del Pomezia che all’epoca giocava in A2 con Marcella Filippi, un’altra Campionessa del Mondo del 2018 e prossima partente per Tokyo.

Poi il passaggio al San Raffaele e gli ultimi due anni di giovanili all’Athena con Mauro Casadio, "un'altra colonna del basket romano e non solo”. Da lì l’Ants Viterbo e il salto in A2 a Campobasso, S.Martino di Lupari in A1 e, da settembre, la Virtus Bologna, squadra con ambizioni di scudetto. Perché alla ventiquattrenne playmaker talentuosa, piace cambiare, conoscere gente e posti diversi. Star ferma non è per lei. Curioso l’approccio della Ciavarella col basket : "Stavo andando a iscrivermi al 2°anno di calcio ma fui notata per l’altezza da un allenatore del Pomezia che mi propose di andare a fare una prova. Ho accettato ma all’inizio ero una frana perché tra il pallone ed i movimenti sul campo ero davvero scoordinata. Ma un anno dopo ero nella Nazionale Under 14 chiamata da coach Adamoli”.

Inutile chiedere loro quanto sono felici di rappresentare l’Italia all’Olimpiade: ”Indescrivibile – è il pensiero di Giulia&Giulia – impensabile nonostante avessimo vinto un Mondiale. Quando non vedi il tuo sport, il basket, all’Olimpiade per tanto tempo, i Giochi non sembrano essere nemmeno un sogno. Ma ora che abbiamo i biglietti in tasca andiamo lì e sappiamo che sarà difficilissimo. Noi vogliamo vincerle tutte”.

Eduardo Lubrano