Spagna - Sergio Scariolo "Il segreto per avere campioni è curare vivai"

Spagna - Sergio Scariolo "Il segreto per avere campioni è curare vivai"

Sergio Scariolo racconta le sue impressioni sulla Spagna e sul movimento cestistico spagnolo all'indomani della vittoria a Eurobasket 2022 sulle colonne della Gazzetta dello Sport. Il coach della Virtus Segafredo è atteso già venerdì a Bologna per rilevare da Andrea Diana, che ha coordinato finora la preparazione, la guida della squadra.

Scariolo, ha detto che questa è la medaglia che la rende più orgoglioso perché la più inattesa. Davvero non ci credeva?

“Siamo entrati in questo Europeo come ottavi nel power ranking. Al Mondiale 2019 vinto in Cina eravamo quinti. A Berlino il nostro obiettivo era competere con le più forti mandando in campo 9 esordienti. Non era facile andare a medaglia. Tutte le mie squadre d’oro hanno una loro specificità ma con un denominatore comune che riguarda l’identità e lo spirito di squadra”.

La specificità della Spagna di Don Sergio IV qual è?

“Una squadra nata da due progetti separati ma paralleli. Quello fondato sulla piramide delle nazionali giovanili con le classi 1997­2001 che ha portato a una selezione naturale e quello avviato nel 2017 con le finestre per le nazionali, un gruppo di 16 giocatori che ha supplito bene alle assenze dei tanti giocatori impegnati in Eurolega e Nba”.

C’è un simbolo di questo successo che si lega a quelli precedenti?

“Voglio rimarcare il cuore e l’anima di Rudy Fernandez che a 37 anni è diventato il leader emotivo e vocale di una squadra con tre millennials, dopo anni passato un po in ombra, vedere come si diverte con questi ragazzi di cui potrebbe essere padre è stato emozionante.”

I due fratelli Hernangomez sono stati votati Mvp del torneo (Willy) e della finale (Juancho). Per tutti sono i naturali eredi dei due Gasol. Lei che dice?

“A parte le parentele, non ci sono affinità. Marc e Pau giocavano nello stesso ruolo, tra loro c’era una sana rivalità interna. Willy e Juancho hanno ruoli diversi. E poi i Gasol avevano e gli Hernangomez hanno storie e vetrine diverse in Nba”

La regìa di Brown ha fatto la differenza. Qualcuno anche in Spagna ha storto la bocca per la sua veloce naturalizzazione. L’oro supera ogni polemica?

“Se apriamo il file dei naturalizzati dico che chi è senza peccato scagli la prima pietra. Lorenzo ha
voluto giocare con la Spagna rinunciando al passaporto Usa. Non è da tutti. L’ho allenato a Toronto, conosco la qualità del giocatore e della persona. Non ho avuto dubbi sul convocarlo”.

Nove nazionali spagnole tra uomini e donne, di tutte le categorie, sono andate a medaglia questa estate tra Europei e Mondiali. Ci racconta il segreto?

“Parlo del maschile. La base è il reclutamento dell’Accademia under 12­/13. Si lavora sulla qualità nella quantità di club che curano bene i vivai in un sistema armonizzato come scuola tecnica che poi travasa i più dotati nelle nazionali giovanili. Dietro il sistema c’è la preparazione di staff competenti”.