Il "siamo questi" della nuova Virtus Bologna

Analisi della nuova stagione in casa Virtus Bologna
16.09.2013 09:51 di  Davide Trebbi  Twitter:    vedi letture
Il "siamo questi" della nuova Virtus Bologna

Ci sono state tante grosse novità in casa Virtus Bologna.

Se negli articoli precedenti ho cercato di elencare le situazioni scomode che ha dovuto affrontare una volonterosa società, finalmente tra un mesetto circa si potrà finalmente scrivere o parlare di quello che interessa di più al tifosi: basket giocato.

Come annunciato ci sono stati tanti cambiamenti: dal chiaccheratissimo nuovo staff dirigenziale che ha confermato quello tecnico alla scelta del nuovo capitano, il più giovane della storia virtussina e del campionato italiano.

Il tifoso a seguito di questi cambiamenti ha mostrato grosso entusiasmo facendosi trovare numeroso alla presentazione della squadra per dare un forte segno di fiducia alla società.

Ma alcuni tifosi o supporter sono dubbiosi in un film visto e rivisto in passato: stravolgere tutto per ricominciare da capo.
Ma quali sono quindi le differenze con la vecchia gestione perchè il tifoso esigente bianconero dovrebbe fidarsi?

Innanzitutto la nuova società è formata da una persona di spicco nella storia virtussina, orgogliosa di esserlo e vogliosa di ritornare ai glorisi tempi di una volta, realista dell'attuale momento e comunicando diversamente dalla precedente.

L'arrivo di un nuovo e famoso e bravissimo visti i risultati a Cantù, direttore sportivo ha sicuramente rassicurato tantissimo l'esigente tifoso virtussino con frasi del tipo:"questo nuovo giocatore non lo conosco peró mi fido di Arrigoni" "Arrigoni sbaglia poco con gli americani".

Entusiasmo generale è alto ma dopo la brutta sconfitta in un torneo estivo e di poco valore domenica sera contro Venezia sono usciti i nuovi malumori su questa Virtus e nuovi preoccupanti spauracchi che si pensava fossero definitivamente spariti.

Ma sono preoccupazioni vere? Analizzando peró la squadra, qualche dubbio viene fuori nonostante entusiasmo e l'enorme fiducia data al direttore generale.

Dwight Hardy, Casper Ware, Shawn King, Brock Motum e Jerome Jordan sono tutti americani alla loro prima grossa esperienza nel campionato maggiore in Italia e per alcuni alla prima apparizione fuori dalle mura statunitense.

Se il primo e Motum sono stati presi con contratti biennali i restanti sono tutte scommesse annuali nella speranza che possono esprimere il loro valore.

Ma non sono solo loro sono sotto la lente d'ingrandimento, anche i giovani Simone Fontecchio, Vicktor Gaddefors, Aristide Landi e capitan Matteo Imbró sono attesi ad un ulteriore passo dopo le buone prestazioni viste l'anno scorso.

Matt Walsh americano di 31 anni invece con il suo contratto biennale dovrebbe essere da traino e il vero leader del gruppo, capace di trainare i giovani e inserire gli americani nella squadra fino alla sua scadenza, ma vista l'età si spera che non sia in fase calante.

Le differenze con la vecchia gestione ci sono ma bisogna per ennesima volta e sottolineato dal presidente Villalta:" fidarsi perchè sarà una stagione di transizione" dove finalmente le parole Progetto e non più Rivoluzioni sono ben voluti da chi giudica la Vu Nera dagli spalti.

Insomma per citare la ormai famosa frase di Pianigiani "siamo questi" ma il tifosi Virtussino aspetterà anche quest'anno?