Sassari vuole essere l'anti Milano. Sacchetti: 'Pronti a cogliere l'occasione'

Fonte: apicella - dinamo sassari
Sassari vuole essere l'anti Milano. Sacchetti: 'Pronti a cogliere l'occasione'

Un girone alle spalle, il momento giusto per un primo bilancio. Coach Sacchetti, quello di Sassari com'è? "Sicuramente positivo se guardiamo al campionato. I numeri parlano chiaro e dicono che abbiamo fatto meglio di un anno fa".

Lo scorso anno giraste l'andata al sesto posto con 18 punti, quest'anno siete secondi con quattro punti in più. Che segnale è? "Che stiamo facendo bene. Non dimentichiamo che nel frattempo abbiamo conquistato un altro trofeo (la Supercoppa vinta ad ottobre contro Milano, ndr) e giocato per la prima volta nella nostra storia l'Eurolega. Non mi sembra poco".

Che esperienza è stata l'Eurolega? "Sicuramente bella come atmosfera, affrontare le squadre più forti d'Europa può solo farti crescere. Detto questo sapevamo che sarebbe stata difficile, fisicamente abbiamo trovato un livello a noi sconosciuto. Abbiamo fatto degli sforzi immani per reggere il confronto, alcune volte siamo riusciti a limitare questo gap. Resta un po' di rammarico, secondo me potevamo vincere una-due partite in più. È un'esperienza che rifarei domani, sono sicuro che ci aiuterà tanto. La speranza è che questa durezza mentale incontrata in Eurolega sia utile in campionato. Confrontarsi con i migliori aiuta a crescere, ed è quello che vogliamo fare".

Qualche tifoso ha storto il naso davanti a qualche sconfitta di troppo nella prima parte di stagione. "Non possiamo piacere a tutti, le critiche ci sono sempre state ed è anche giusto sia così. Paradossalmente aver iniziato la stagione vincendo la supercoppa ha creato forse aspettative eccessive. Ma siamo una squadra completamente nuova rispetto ad un anno fa, all'inizio la gente aveva in testa ancora i giocatori del passato. Ora va meglio".

Il momento più difficile in campionato? "Senza dubbio il terzo quarto di Trento. In quei dieci minuti (parziale di 24-0 per i padroni di casa, ndr) è successo qualcosa di anomalo, anche se poi va dato merito a Trento di aver giocato una grande partita. Il rammarico invece sono i due punti lasciati a Capo d'Orlando".

Cos'è successo a Jerome Dyson e che giocatore è quello che nelle ultime cinque giornate - in cui sta viaggiando a 26 punti e 6 assist di media - ha letteralmente dominato il campo? ''Dyson ha fatto benissimo all'inizio, è stato mvp della supercoppa. Poi anche lui, come tutta la squadra, ha patito l'impatto con l'Eurolega. E' un giocatore abituato ad attaccare il ferro e in Europa ha trovato dei veri e propri muri. Ha perso un po' di fiducia, pian piano però ha trovato la dimensione giusta, ha ripreso a far canestro ed è tornato il giocatore che conoscevamo. Lo stesso discorso vale per Sosa, un giocatore che ha una visione della pallacanestro molto caraibica, che quando entra in ritmo è praticamente impossibile fermare. Come Dyson anche lui vede il canestro prima del passaggio ma è migliorato tantissimo nelle letture e può crescere ancora".

Finora è stato il campionato di Milano e di cos'altro? ''Milano ha qualcosa in più. Ha giocatori forti, è lunga e in più ha uno come Samuels che in Italia sposta e di molto gli equilibri. E ora torna anche Hackett. Dietro ci sono tante squadre che possono recitare un ruolo importante e ritagliarsi il ruolo di anti Olimpia".

C'è una speranza che lo scudetto non finisca a Milano? "Noi li abbiamo battuti in una partita singola, in una serie play off sarà diverso ma bisogna essere pronti perché la storia insegna che lo sport è fatto di occasioni. E devi essere bravo a saperle cogliere".

Squadra e giocatore che l'anno sorpresa? "La squadra che a mio avviso può crescere molto nella seconda parte di campionato è Avellino, come giocatore senza dubbio Pascolo. Dopo aver fatto bene in A2 si è confermato in serie A, il suo è un messaggio importante che può mandare ai giocatori italiani, quello che il lavoro duro alla fine paga".

Tra meno di un mese c'è la Final Eight di coppa Italia dove Sassari si presenterà da campione uscente. "Sarà una bella tre giorni a Desio, vedremo come andrà. Lo scorso anno ci arrivammo in un momento non facile, vincere la partita con Milano ci aiutò molto per conquistare poi il trofeo".

Sacchetti, lei è a Sassari da sei anni e ha un contratto fino al 2018. Di recente hanno rinnovato suo figlio Brian e Devecchi. Quanto conta programmare per costruire qualcosa di duraturo e vincente? "E' fondamentale e per fortuna Sassari ha questa visione. Abbiamo imparato molto in questi anni, dalla A2 in poi ogni anno è stato fatto un piccolo passo avanti. E' logico che i risultati sono una parte importante, ma anche la crescita del club conta. Bisogna ricordarsi chi siamo e da dove arriviamo. Non siamo diventati di botto il Real Madrid. Sappiamo che dobbiamo crescere, abbiamo fatto tanta strada e tanta ne abbiamo da fare''.