50 anni della LBA. Fernando Marino: 'Le mie 2 stagioni da presidente di garanzia'

Fonte: legabasket.it
50 anni della LBA. Fernando Marino: 'Le mie 2 stagioni da presidente di garanzia'

Una presidenza di garanzia e di servizio, in un momento critico a seguito dell’uscita di scena di Ferdinando Minucci, designato per prendere il posto di Valentino Renzi dal giugno 2014. Così Fernando Marino, attuale presidente della New Basket Brindisi, definisce la sua gestione alla guida del consorzio dei club: “Premesso che eravamo tutti d’accordo sul mantenimento del principio che la Lega dovesse essere guidata da un personaggio esterno, in quel momento la volontà dei maggior proprietari, a partire da Brugnaro a nome di Venezia, Proli per Milano, Sardara per Sassari e Cremascoli per Cantù, era convinta che per un periodo di transizione servisse una persona che fosse già alla guida di club, che conoscesse le problematiche del movimento e fosse in grado di fare scudo verso l’esterno cercando di riportare serenità all’ambiente che era certamente scosso da quanto avvenuto per il caso Siena. Così accettai di presiedere la Lega, a condizione che il mandato fosse breve, di sole due stagioni e che si iniziasse già da subito a verificare la nascita di una nuova governance”.

Entrato in carica nella primavera del 2014, Marino ottiene subito il primo successo con la trasmissione della gara decisiva tra Milano e Siena per la assegnazione dello scudetto su Rai Tre, una rete generalista da cui il basket mancava da tanti anni. Durante quella gara Marino annota un particolare che lo porterà ad intervenire in vista della stagione successiva, con l’introduzione dell’Instant Replay su tutte le gare dopo il positivo esperimento che era stato effettuato durante le stagioni con Sky (2005-2011) ma solo limitatamente alle finali di Coppa Italia, alle semifinali e alla finale scudetto.

“Vi fu una chiamata contestata degli arbitri, divamparono le proteste e pensai che se vi fosse stato l’Instant Replay avrebbe chiarito tutto. In quel momento decisi che dovevamo riprendere e definire compiutamente l’esperimento attuato durante le stagioni in cui il basket era stato trasmesso da Sky e riportarlo al centro di quella evoluzione che lo aveva sempre visto protagonista. Mi sembrava assurdo non poter sfruttare la tecnologia per tutta la stagione a tutto vantaggio della regolarità del campionato ma anche e soprattutto degli arbitri. Ho sempre visto questo strumento come un aiuto al gioco e non come una diminuzione della loro libertà di decisione: prova ne sia che dopo qualche anno anche il calcio ha introdotto la VAR su tutti i campi. Trattammo a lungo anche con il compianto segretario generale della FIBA Patrick Baumann per allargare la casistica come già in Euroleague e Nba e, da presidente di club, mi auguro che la tecnologia possa essere sempre più implementata dando alle gare, agli arbitri e ai club maggiori certezze”.

Dopo una stagione 2014-15 in cui il basket di Serie A viene trasmesso oltre che da Rai anche dalla nuova web tv della Gazzetta dello Sport, ecco il grande ritorno di Sky sulla scena assieme alla Rai nella stagione successiva con un accordo biennale.

“Fu una estate densa di incontri: avevamo la volontà di aumentare la visibilità del basket e soprattutto di riportare i grandi broadcasters ad interessarsi di noi. Bussai a tante porte, prima di scrivere le Linee Guida e i bandi della stagione, parlammo anche con Mediaset, poi trovai in Matteo Mammì, responsabile delle acquisizioni dei diritti sportivi di Sky, l’interlocutore giusto. Così Sky si aggiudicò i diritti di una seconda gara: ma soprattutto, grazie alla sua redazione, il basket ebbe nuovamente un rotocalco dedicato con la nascita di “Basket Room”. In più la soddisfazione di vedere semifinali e finali trasmesse in simulcast tra Rai e Sky come avveniva solo per le Olimpiadi e i Mondiali di calcio. Ma mi piace anche ricordare la creazione della web tv di Lega con la nascita della trasmissione domenicale che alle 18 trasmetteva sulla nostra piattaforma le immagini da tutti i campi, in un emozionante ping pong che contribuì ad aumentare la visibilità del nostro campionato”.

Il rinnovato interesse per la serie A che sfocia nel connubio tra Rai e Sky è il risultato anche della finale memorabile tra Reggio Emilia e Sassari che consegna alla Sardegna il primo scudetto della sua storia dopo una incredibile serie che fa registrare uno storico record di ascolto sfiorando il 7% di share, un risultato mai raggiunto nella storia del campionato. Pare riaprirsi una nuova primavera per il basket di vertice che però vede all’inizio del 2016 il dirompere della battaglia tra ECA e FIBA per la organizzazione delle competizioni europee per club e la nascita della Basketball Champions League a cui partecipa anche la Lega Basket assieme alle altre leghe europee.

“Ricordo le polemiche e le discussioni di quei giorni ma ora mi fa piacere rilevare che già l’anno dopo fu sancito il principio per cui mi ero battuto e che aveva animato la mia azione: e cioè la libertà dei club di iscriversi alle competizioni europee favorendo anche la nascita di una maggiore concorrenza con la nascita della BCL. E quando l’anno scorso la squadra che presiedo ha partecipato per la prima volta a questa manifestazione per me è stato un doppio onore avendo partecipato come presidente di Lega alla sua creazione.

Mi spiace che quella battaglia, che si combattè anche per altre motivazioni che esulavano dal movimento cestistico, abbia incrinato per un certo periodo un rapporto con la Fip che invece in quei due anni ricordo come positivo e costruttivo: ne fu conferma la firma della nuova Convenzione il 12 marzo 2015 che riscrisse le regole dei rapporti tra Fip e Lega allargò le nostre competenze e fece anche definitiva chiarezza sulla titolarità della Lega a gestire i diritti televisivi della Serie A”.

Per Marino è ormai tempo di chiudere la esperienza di Lega: è pronta la candidatura a Sindaco di Brindisi: “La richiesta di entrare in politica accelerò la mia uscita che avvenne comunque senza rimpianti. Come detto la mia era stata una presidenza a tempo in un momento di emergenza nella storia della Lega. Era doveroso rispondere alla chiamata ma anche farsi da parte per favorire un nuovo corso”.