NBA - Lakers: l'ora di una dolce vendetta per Kentavious Caldwell-Pope

NBA - Lakers: l'ora di una dolce vendetta per Kentavious Caldwell-Pope

Dopo la gara 3 di finale di Western Conference, Kentavious Caldwell-Pope è sulla buona strada per giocare la sua seconda finale NBA in tre anni. E' stato, come si ricordeà campione nel 2020 con i Lakers, ma poi ceduto ai Wizards per portare Russell Westbrook alla Crypto.com Arena, e sappiamo anche come è finita.

"KCP" è stato portato l'estate scorsa ai Nuggets e gli è stato anche allungato il contratto portando alla squadra esperienza, difesa e tiro dall'arco dall'inizio della stagione. Lo ha confermato anche ieri sera con 17 punti su 6 su 10 al tiro. Soprattutto ad inizio partita: “Abbiamo cominciato ​​in modo aggressivo, tenendo presente che si trattava di una trasferta. Volevamo essere i primi a fare pressione e non lasciare che ce la facessero loro per primi. Volevamo sferrare il primo pugno e siamo andati forte nel primo quarto. Abbiamo fatto esattamente quello che volevamo.”

In difesa, Caldwell-Pope dà l'esempio con la sua capacità di "cambiare" e venire in aiuto da qualsiasi punto: "È solo una questione di impegno. Vogliamo solo fare lo sforzo con la volontà di ridurre gli spazi quando hanno la palla e fare un secondo sforzo in più quando fanno il passaggio. Lo abbiamo fatto molto bene soprattutto negli aiuti, ma anche nell'aiutare chi aiuta. Questa è una chiave importante per noi."

KCP leader e vocale tra i Nuggets: "Mi sembra di aver parlato per tutta la stagione, e ancora di più nei playoff, cercando di mantenerci motivati ​​per l'obiettivo che ci eravamo prefissati in ritiro. Non abbiamo spazio per errori. Siamo troppo vicini all'obiettivo. Non possiamo commettere errori sapendo che il piano di gioco è seguire Reaves. O nello "small ball" con Aaron da 5, lui è sempre in copertura, e dobbiamo essere pronti a gestire eventuali errori."

Nuggets sottovalutati ma da titolo. “È così dal ritiro, e per tutta la stagione. Non per niente siamo i numeri 1 a Ovest. Ho creduto fin dall'inizio che avremmo potuto vincere il titolo. La mentalità di tutti. Sapevamo di poter andare d'accordo e giocare insieme. Vogliamo continuare a giocare duro, insieme e fare grandi cose. Siamo i perdenti. Non otteniamo il rispetto che meritiamo. Come ho detto, c'è un motivo se siamo il numero 1 a Ovest. Il fatto che non si parli molto di noi lo prendiamo sul piano personale. Usiamo questa energia per continuare a dimostrare a tutti che si sbagliano."