Caglieris, assist ai carcerati

Fonte: Il Resto del Carlino - Bologna
Caglieris, assist ai carcerati

A Bologna lo chiamavano il Nano e lo ricordano ancora con affetto. Torino, con lui in campo, ha conosciuto gli anni più belli in serie A, sognando lo scudetto. A Nantes, nel 1983, nella finale con la Spagna, fu il più lesto a baciare il pallone che regalava la prima medaglia d'oro, a un Europeo, all'Italia.
Tre indizi per arrivare a Carlo Charlie Caglieris, uno dei più grandi playmaker italiani di tutti i tempi.
A sessantanni compiuti, Charlie fa ancora parlare di sé, sempre con un pallone tra le mani. La nuova frontiera di Caglieris è rappresentata dal mondo dei carcerati.
Come presidente dell'associazione sportiva Iride, Charlie ha insegnato tutti i segreti della pallacanestro alla «Nuove» di Torino, fornendo un assist prezioso ai detenuti che, da lui, hanno imparato tante cose. Trasferitosi ora a Loano, in provincia di Savona, il buon Charlie ci riprova. In Liguria, dove si è trasferito da qualche tempo, Caglieris trasmetterà la sua pallacanestro ai ragazzi di un liceo. Ma il suo sogno è quello di applicare il suo metodo anche nelle carceri liguri.
Dopo aver vinto tre scudetti con la maglia della Virtus Bologna (al fianco di grandissimi come Bertolotti, Serafini, Bonamico, Driscoll, Villalta, Cosic e Mc-Millian, prima agli ordini di Dan Peterson poi al servizio di Terry Driscoll) e un oro azzurro con Sandro Gamba in panchina, il nano Caglieris cerca un nuovo alloro. Forse il più bello. a. gal.