La cartina al tornasole dell'Olimpia sarà l'EuroLeague

Fonte: Massimo Pisa - La Repubblica
La cartina al tornasole dell'Olimpia sarà l'EuroLeague

L’Eurolega sarà il metro reale con cui giudicare questa Olimpia, che il tris di magre continentali vuol proprio risparmiarselo. Podgorica, in casa di una squadra che rivede il paradiso europeo dopo 16 anni, è il tipo di trasferta che andrebbe bene in qualsiasi altro momento della stagione, quando magari un Buducnost fuori dai giochi potrebbe opporre minori resistenze. Ma alla prima è un trappolone, con l’arena piena, contro una batteria di americani non disprezzabile (da Edwin Jackson, ballerino come Nedovic nel trailer dell’Eurolega, all’ex trentino Craft passando per Coty Clarke) e di prodotti della «kosarka» locale da Omic all’ex romano Gordic. «Ci sarà da fare attenzione al discorso ambientale – precisa Simone Pianigiani – un esordio che aspetta tutto il Montenegro e sappiamo quant’è difficile là, come lo era l’anno scorso a Belgrado. Ma è il momento di crescere, e di avere la faccia tosta per giocare con tutti». Sa di cosa parla, il coach senese: era in panchina, 16 anni fa da vice di Ergin Ataman, nell’ultima trasferta di Eurolega di una squadra italiana a Podgorica, e quella Mens Sana le buscò (91-75). Al ritorno, ultima giornata, un Buducnost già eliminato si concesse all’irreale 112-49 che aprì al Montepaschi un varco fino alla semifinale. Per dire di quanto contino ambiente e motivazioni. Conterà, senza girarci troppo intorno, la difesa. Piaga costante della scorsa campagna continentale, la più traforata delle trenta contendenti insieme a quelle di Efes e Maccabi a oltre 84 punti di media. Si riparte, si deve, da lì, dalla consistenza, dalla capacità della prima di reggere gli uno contro uno, degli esterni di ruotare, dei lunghi di coprire. Di azzannare, resistere, sporcarsi le mani. Se ne è vista, di questa roba, in Supercoppa contro Brescia e Torino, prosciugate con la pressione di squadra e il chiaro vantaggio di tonnellaggio. Se ne è vista di meno, di pressione e di vantaggi, contro Brindisi, viste troppe volate al ferro dei pugliesi e troppe transizioni difensive in ciabatte. Ma è materiale poco indicativo, le prime e l’ultima uscita, perché oltre le Alpi si gioca a un altro sport. Un colpo subito, e un bis in una delle due sfide impossibili a Real e Olympiacos, può essere la benzina mentale che serve a solidificare tutto il resto.