NCAA - Hachimura, Il kamikaze che ha vinto la scommessa nel basket

Fonte: Corriere dello Sport - Massimo Basile
NCAA - Hachimura, Il kamikaze che ha vinto la scommessa nel basket

Impara l'inglese, Rui. E' la frase che gli dissero nel 2016 appena mise piede negli Stati Uniti. Ma naturalmente Rui Hachimura, figlio di un africano del Benin e di una giapponese, uscito per la prima volta dalla sua città, Sendai, cinque ore di macchina da Tokyo, non capì. Però sorrise. E quando il coach di Gonzaga University, Mark Few, interruppe l'allenamento per sgridare la squadra, Rui, seduto in panchina, sorrise in segno di gratitudine: il coach aveva parlato di "dumbass pass", passaggio da idioti, e Rui aveva capito di essere stato paragonato a un ex di Gonzaga, Domantas Sabonis detto "Domas". Poi arrivò il giorno del debutto. Contro Utah. In quei quattro minuti in cui tutti gli urlavano qualcosa, compagni, tifosi, coach, il blocking out (tagliafuori) o l'icing a ball screen (far scivolare il portatore di palla avversario sul lato) lui non aveva capito niente, solo come un acero in un giardino zen. Quel giorno Hachimura, con i suoi due metri da lottatore di sumo e la pelle afro, innamorato degli Spurs ma terrorizzato dagli scoiattoli, pensò di aver sbagliato tutto: ami il basket, sogni l'NBA, ma se non parli la lingua dove vai? Resta a Sendai. O impara l'inglese.

VERSO IL DRAFT. Adesso Rui lo ha talmente imparato che a 20 anni e 104 chili è diventato il leader dei Gonzaga, primo giapponese a disputare una gara della fase finale Ncaa nel 2017, e primo giapponese candidato a entrare nel draft Nba della prossima estate. Con una media di 22.5 punti a partita, 5.8 rimbalzi e 59 per cento al tiro, Hachimura è diventato un eroe nazionale. Dal Giappone partono le troupe per intervistarlo, l'anno scorso hanno trasmesso nel suo Paese quattro gare dei Gonzaga, ha 40.000 followers sui social, dove si fa chiamare Louis, e molti lo vedono atleta copertina all'Olimpiade di Tokyo 2020. E' un buon momento per essere giapponesi: nel baseball Shohei Ontani, dei Los Angeles Angels, è stato votato rookie dell'anno; Naomi Osaka ha battuto Serena Williams agli US Open, Yuzuru Hanyu è campione olimpico di pattinaggio, Yuta Watanabe gioca nella squadra B dei Memphis Grizzlies. Un altro giapponese fece una rapida apparizione nella Nba, Yuta Tabuse, quattro partite a Phoenix nella stagione 2004-05.

Ma Hachimura è molto di più: numero tre nel ranking Ncaa, potrebbe portare Gonzaga al titolo nella West Conference e giocarsi la Final Four. Nel ranking per il draft Nba è salito al numero dodici, posizione occupata dall'elite del basket. Se Steve Nash, negli anni Novanta, portò il Canada nella mappa del basket, e Vlade Divac l'Europa, Hachimura può far entrare il Giappone dal classico portone principale. La sua storia è il paradigma di quelli che vogliono arrivare a tutti i costi. Negli ultimi due anni non si è mai riposato. Nel tempo libero ha studiato inglese con un tutor. Lo ha aiutato la musica hip hop. Non è difficile vederlo davanti allo specchio cantare brani di Drake, con frasi tipo "Kiki mi ami? Dimmi che non mi lascerai mai". Hachimura ha parlato ai nuovi studenti di Gonzaga nella cerimonia di benvenuto, spiegando come superare gli ostacoli. Alla fine, uno studente ha avvicinato i docenti e ha detto: non diventerò mai un giocatore di basket, ma spero di parlare inglese bene come Rui. Hachimura ha sorriso, e stavolta aveva capito.