LBA - Virtus Roma: l'ultima settimana comincerà con uno sciopero?

LBA - Virtus Roma: l'ultima settimana comincerà con uno sciopero?

Il silenzio di Bucchi alla fine della partita con l'Olimpia Milano per il commento in sala stampa della gara era nato dalle parole che avrebbe usato il tecnico, per ringraziare i giocatori dell'impegno profuso dal loro arrivo in società. L'ammissione implicita che la società ha finito la corsa.

I due Toti, Claudio e Alessandro, non hanno voluto farlo parlare per guadagnare (cosa?) che qualche giorno di silenzio in attesa di una soluzione che passa solo attraverso le loro tasche, come il pagamento del residence dove tutto il gruppo risiede all'Infernetto invece che negli appartamenti stabiliti nei contratti.

Due giorni di libertà ma domani alla ripresa degli allenamenti ci sarà uno sciopero soft per confermare al mondo della pallacanestro che la corsa della Virtus Roma sta per fermarsi. Nemmeno il primo stipendio (al 30 settembre) è stato pagato. Giocheranno, si, ancora un'altra gara - a prescindere dal risultato : quella contro Pesaro.

Sarà la quinta stagionale e agli stranieri sarà utile solo per poter trovare dopo un contratto in Italia senza dover far spendere un visto alla nuova società. Facile scommettere che domenica Repesa guarderà con attenzione un Dario Hunt (che ha chiesto al suo agente di trovargli un'altra sistemazione) che gli farebbe comodo...

Inutile poi per la classifica in quanto, perdurando l'assenza dei fondi necessari per andare avanti la società sarà esclusa dal campionato e i risultati conseguiti sul campo azzerati (ricordate una Sebastiani Rieti trasferita a Napoli quasi un decennio fa?).

Le spese non pagate avanzano, gli incassi del botteghino mancano e mancheranno, gli affitti si devono onorare comunque. altrimenti si chiude.

Rimane il mistero di un uomo che, dopo venti anni di presidenza e investimenti, ha l'opportunità di ritirarsi in pace dalla pallacanestro a causa del Covid-19 e invece smuove tutto e tutti, iscrive la squadra all'ultimo tuffo, si imbarca in trattative fumose e forse neanche troppo vere dove vuole lasciare con ogni parola e ogni gesto la sensazione che tutto sarà ancora in mani sue.

Come si compravano e si vendevano le società sportive venti anni fa: trattando tutto a tavola, con un bicchiere di vino e quattro numeri scritti a penna sulla carta galla del macellaio.

Benvenuti, la settimana più lunga nella storia della Virtus Roma è iniziata. E i colpi a sorpresa non fanno parte del modus vivendi di questi tempi finanziari.