Urania Milano: il nuovo Bossi e la difesa senza giacca (di coach Villa)

05.05.2021 09:41 di  Paolo Corio  Twitter:    vedi letture
Urania Milano: il nuovo Bossi e la difesa senza giacca (di coach Villa)
© foto di Savino Paolella

Il minutaggio più basso in assoluto di tutta l’Urania? E’ quello della giacca di coach Davide Villa, che contro Ferrara finisce debitamente ripiegata in panchina dopo tre minuti e mezzo di gioco in cui la difesa dei Wildcats si fa bucherellare dalle triple di Zampini (che poi ne infilerà solo altre due, per un 4/5 totale) e dimostra di essere svagata come nelle “vacanze romane” del precedente turno infrasettimanale.

L’abbiamo sicuramente già scritto: tra i meriti dell’allenatore dei Wildcats c’è anche e soprattutto quello di cogliere al volo i segnali lanciati dai suoi giocatori, nel bene come nel male. E quel 4-12 iniziale è uno di quelli: o si cambia registro nella propria parte di campo o l’imbarcata è sicura. Il successivo 17-31 della prima sirena fa credere che il messaggio non sia stato particolarmente ricevuto (come pensa di sicuro lo stesso Villa ormai in camicia bianca d’ordinanza), ma in realtà è solo un problema di decodificazione dalla teoria alla pratica: minuto dopo minuto, grazie anche all’inserimento dei pretoriani della difesa Raspino e Piunti, i padroni di casa riescono prima a limitare i danni (36-47 all’intervallo) e poi a rimettersi nel match fino al vittorioso overtime con i due liberi di Raivio che valgono il 93-92 finale. 

Sorvolando sul giro a vuoto dell’ultimo minuto regolamentare, nel quale l’Urania (problema già emerso altre volte in stagione) non riesce a gestire 5 preziosi punti di vantaggio dopo aver ribaltato l’inerzia del match dal 62-67 della terza sirena all’83-80 del 39°, il secondo successo della fase a orologio lancia così non solo a coach Villa segnali opposti a quelli percepiti in quegli iniziali tre minuti e mezzo. La squadra c’è, ha ancora fame (ovvero voglia di difendere, anche se è certo meglio farlo sin dall’inizio) e… offensivamente può contare su tutto un altro Bossi rispetto a quello impreciso e titubante visto nel finale di regular-season. 

La “rinascita” del play triestino è iniziata sempre al Palalido nell’ultima frazione contro Chieti, con due sue triple a innescare quell’altra rimonta vincente di Milano (e a ripagare la fiducia di coach Villa nel rimetterlo sul parquet dopo una prestazione sino a quel momento non propriamente brillante), è passata per l’infruttuosa trasferta di Roma (20 punti, 6 assist) e ha trovato definitiva conferma nel successo sulla Top Secret Ferrara con un tabellino da 28 punti (6/8 da due, 4/7 nelle triple, 4/4 ai liberi) e 4 assist. Tra gli italiani i Wildcats hanno così ora un ruggito in più per affrontare il ritorno del girone giallo, mentre i due americani stanno confermando una regolarità che vale oro in A2: 24 punti, 6 rimbalzi e 5 assist per Raivio, oltre ai due liberi vincenti a fine overtime; doppia doppia da 16 e 10 rimbalzi (più 3 assist) per Langston dopo il “ventello” nella Capitale. 

Che volere di più? Un tonico primaverile per Benevelli (2 punti, con 1/7 al tiro e nessun rimbalzo), il cui debito di energia è stato tra i principali fattori che hanno fatto pagare dazio all’Urania contro i lunghi ferraresi (21 punti per Fantoni, 16 per Baldassarre). E se l’Urania recuperasse presto anche il suo capitano, la giacca di coach Villa potrebbe anche riuscire ad aumentare il suo minutaggio da qui ai playoff. (Paolo Corio)