Europei 2017: per non fallire di nuovo l'Italia ha bisogno di un coach e di un match-winner (naturalizzato)

11.07.2016 01:15 di  Umberto De Santis  Twitter:    vedi letture
Europei 2017: per non fallire di nuovo l'Italia ha bisogno di un coach e di un match-winner (naturalizzato)

Non ne facciamo una colpa a Ettore Messina: ci vuole tanto coraggio per prendere una Nazionale guidata da altri a 2016 già iniziato, senza la possibilità di seguire i giocatori se non per relata notifica di uno staff che hai ereditato e con una terribile cambiale da onorare a inizio luglio, nel pieno del mercato della NBA in cui la franchigia che ti dà lo stipendio (anche se è assistent) avrebbe bisogno del tuo lavoro. Sapendo di arrivare in Trentino a preparazione già iniziata, con giocatori che vanno e vengono, con giocatori che partono da diversi andamenti stagionali ed hanno bisogno di una preparazione personalizzata.

Dite che più o meno era il problema degli altri ed è inutile piangersi addosso. E' abbastanza vero ma anche questo Pre Olimpico ha dimostrato una cosa che ci eravamo permessi di rilevare a fine Europei 2015, e non eravamo stati presi in considerazione neanche un pò - a parte qualche isolato sbeffeggiamento. A quell'epoca avevamo scritto (link) che l'Italia non aveva sfruttato le possibilità del regolamento perché non aveva giocato la carta del naturalizzato. Avevamo scritto che quando in campo mancavano due dei tre giocatori italici della NBA si creava un vuoto tecnico di sostanza. Avevamo scritto che la Nazionale azzurra avesse carenze in regìa nel ruolo di match-winner e ieri abbiamo speso due parole per un certo Della Valle mandato inopinatamente a casa, mentre Cinciarini della spedizione non ha neanche fatto parte. Certo che con Belinelli e altri tre eroi (detto senza ironia, non si può scherzare sul lavoro di chi ha dato tutto) seduti in panchina con cinque falli a due minuti dalla fine dell'overtime aver avuto un americano naturalizzato a fare il pistolero solitario nell'area della Croazia (un clone alla McCalebb tanto per intendersi) ci sarebbe servito come il pane, ma l'altare della italianità e la presunzione dell'autosufficienza hanno vinto sul pragmatismo del risultato da raggiungere e siamo arrivati al 45' con Poeta a zavorrare la panchina - e non ce ne voglia Peppe che a quel punto si sarebbe meritato una chance.

Mancano due anni all'Europeo 2017 e, se si vuole avere una possibilità di far vincere a questi uomini un titolo per la storia del basket azzurro e della loro wikipedia, bisognerà lavorare su quello che occorre. 1) Un allenatore che segua i giocatori durante l'anno e possa fare il selezionatore per prima cosa: non ci fate scrivere che Dalmonte avrebbe potuto fare un lavoro migliore di Messina, ma i limiti di un coaching che ha bisogno di un buco di quattro giorni nel calendario di San Antonio per far volare in Italia ed essere ufficialmente presentato un nuovo capo allenatore non è più accettabile. 2) Una verifica seria di quello che è mancato, due volte di fila e allo stesso modo con Lituania e Croazia, per portare a casa la qualificazione alle Olimpiadi. Per noi è la mancanza di un tipo di giocatore che l'Italia in questo momento non ha, il match-winner capace di uscire dagli schemi. E che nella pienezza del regolamento si può andare a prendere anche fuori Italia, senza vergogna.