LBA - Sandro Gamba e L'Armani: lo standard da EuroLeague

LBA - Sandro Gamba e L'Armani: lo standard da EuroLeague

Vittoria al Forum con Sassari e trasferta di EuroLeague al Pireo venerdì prossimo. E' sempre il momento dell'Olimpia Milano, ed ecco le considerazioni di Sandro Gamba come ogni martedì sull'edizione milanese de La Repubblica.

Cominciamo dai nomi, per una volta. Quello di Luis Scola, me ne rendo conto, non fa più notizia. E non ti accorgi quasi mai, in tempo reale, di quanto realmente riesca a dare all'Armani. Perché è talmente semplice, talmente lineare il suo modo di stare in campo che solo alla fine, leggendo il tabellino, hai una vaga idea di quanta roba abbia fatto in campo. Aggiungo io: e quando, sempre in momenti non banali.

L'altro nome alla ribalta è quello di Shelvin Mack, e se consideriamo quanto abbiamo visto fino a un mese fa (infortunio compreso, sia chiaro), è una nuova e felice abitudine. Che sapesse difendere duro e aggressivo lo sapevamo già da prima delle partite di Eurolega con Maccabi ed Efes, che la sua personalità sia cresciuta in attacco lo abbiamo riscontrato anche contro Sassari, ora sta pure migliorando - lentamente - la qualità delle sue scelte in attacco e in proporzione calano gli errori. È saltato fuori, finalmente.

Aggiungo due nomi, nella colonnina di quelli "da rivedere": Rodriguez è visibilmente affaticato, i lampi ci sono ma ha perso intensità e precisione nel suo gioco. E Tarczewski non riesce a coprire del tutto l'assenza di Gudaitis: sarà che l'Olimpia gioca poco col pivot, saranno i suoi limiti spalle a canestro, ma il contributo è quello che è, con lodevole impegno a rimbalzo, almeno.

Ci vorrebbe, lo sappiamo, più rotazione, è nei piani di Messina con quel roster così lungo, ma è necessario che chi gioca meno in coppa sia pronto almeno la domenica. Perché confesso che l'Armani da scudetto, come potenzialmente è, mi piacerebbe finalmente vederla, in campionato.

Intendiamoci: la vittoria con Sassari è stata meritata e gli ultimi 5 minuti, quelli che hanno spezzato la partita, sono stati di altissimo livello, con l'aggressività e i contatti giusti in difesa, con i ribaltamenti di lato e i buoni tiri che questa squadra sa e deve prendersi. Ma, appunto, sono stati solo 5 minuti, arrivati dopo lunghi tratti di andamento un po' piatto, più simili a un allenamento o a un'amichevole che a una sfida da playoff.

Rinunciare a correre, gestire i ritmi può essere una scelta per risparmiare energie. Io, però, faccio parte della scuola di allenatori che vuole imporre corsa e fisico sempre, soprattutto se sei la favorita, soprattutto se giochi in casa. Qualche brontolìo, almeno in campionato, comincio a sentirlo. Tifosi che si stanno abituando allo standard di Eurolega, che è quello giusto, e lo vogliono vedere sempre.