Antonello Riva: "Bene il derby, ma è più importante che Cantù continui"

Antonello Riva: "Bene il derby, ma è più importante che Cantù continui"

Domenica si gioca il derby tra Cantù e Milano: un derby storico in cui Antonello Riva rimane un grande ex di entrambe le squadre. Nell'intervista a La Provincia parla anche di derby passati e di quello in arrivo, ma non nasconde che la priorità è salvare la Pallacanestro Cantù.

Basket moderno. «Faccio davvero fatica a immedesimarmi in questo basket, in una squadra particolare e in questo modo di giocare. Nella “mia” Cantù, poi, è cambiato tutto, almeno fino a pochi anni fa c’era almeno uno staff di persone con cui avevo lavorato, ora si è tutto disperso. Detto questo, è ovvio che il mio cuore sia dalla parte di Cantù, ma più di tutto vorrei che la società riuscisse a proseguire la sua avventura nel posto in cui merita, la serie A, con tutte le credenziali in ordine».

Derby. «Ho perso il conto, non saprei dirlo. Ma tutti hanno avuto un’importanza specifica e ancora oggi, se ci penso, affiorano ricordi e sensazioni diverse».

Derby dei derby. «Facile, quello di Grenoble. Ma ce sono altri da ricordare, come quello di due anni prima in semifinale scudetto, quando poi vincemmo il tricolore. Oppure quello della stagione 1985/86, che vincemmo di due punti grazie a una mia schiacciata in contropiede: in questi giorni sta circolando sui social… Cattini l’altra sera ne ha ricordato uno in cui vincemmo dopo cinque sconfitte consecutive a inizio campionato. Come vedete, derby “normali” non esistono».

E questo? «Bisogna essere realisti: se guardiamo i roster, non c’è sfida, ma…»

Augurio. «Me lo auguro, ma più di tutto vorrei vedere Cantù ancora protagonista del basket italiano: ha ricevuto attestati di stima da tutta Italia, non può sparire dai radar».