LBA - Cantù, Gabriele Procida "Il sogno è puntare al massimo: la NBA"

LBA - Cantù, Gabriele Procida "Il sogno è puntare al massimo: la NBA"
© foto di SAVINO PAOLELLA

E' certamente il talento giovane più interessante in questo momento della pallacanestro italiana. E' arrivata anche la convocazione in Nazionale, e l'intervista con Andrea Barocci per il Corriere dello Sport. Ecco Gabriele Procida, guardia-ala, 18 anni.

Iceman. Mio padre ha giocato ad Agropòli sino alla serie C. Poi si è dovuto trasferire per lavoro (è manager in un'industria tessile, ndr) in Lombardia: prima a Milano e poi a Como. Era forte? Abbastanza, così dice lui. Da quando ero bambino ci ho sempre giocato contro. Ultimamente non molto, perché in estate e nelle pause invernali sono impegnato con il basket, in quarantena però lo abbiamo fatto con il canestro sotto casa. Da mio padre ho imparato a non mollare mai, e ad ascoltare i suoi consigli. Mi ha soprannominato Iceman perché non mi lascio sopraffare dalle emozioni, neppure in campo. Ad esempio quando faccio una bella giocata in campo non esulto mai, rimango composto. Come nella vita normale.

Fiducia. La fiducia in me stesso non è arrivata subito, è tanto che ci lavoro e tanto devo lavorarci. Ora so quello che posso fare e lo faccio con convinzione.

Studio. Con un po' di organizzazione e voglia di fare, anche se è difficile, perché tomo stanco a casa dopo gli allenamenti, e la voglia di studiare ogni tanto manca. Però mi hanno dato la pagella una settimana fa e sto andando bene. E poi ho un piano di studio per atleti di livello nazionale del Coni che mi permette di programmare interrogazioni e verifiche. 

Futuro. Il mio sogno? Si deve sempre puntare allo scenario massimo. Nel mio caso è la NBA.