LBA - Pallacanestro Varese, Luis Scola indica gli obiettivi del club

LBA - Pallacanestro Varese, Luis Scola indica gli obiettivi del club
© foto di Severino Bigi

Luis Scola, amministratore delegato dell’Openjobmetis Varese, ha raccontato se stesso nei nuovi panni di dirigente di club in una lunga intervista che appare stamani su “La Gazzetta dello Sport”.

Riposizionamento. Non era questo il lavoro che cercavo all'inizio, anche se ero molto attratto dall'idea di fare azienda nel mondo dello sport. Ho pensato a un ruolo per me nel club dopo i Giochi di Tokyo, il mio ultimo atto da giocatore. Sono entrato con deleghe per il settore giovanile e il marketing, poi le dimissioni del diesse Conti hanno accelerato il mio ingresso nell'area sportiva. I tanti cambi? Non erano programmati, alcune sono state scelte professionali. Ma ora siamo felici di quello che abbiamo realizzato

Progetto Scola. C'è un patto interno che non voglio divulgare tra me e la Pallacanestro Varese che mi consente di acquisire quote societarie in un certo periodo di tempo. Intanto io e i miei collaboratori abbiamo impostato il lavoro. C'è tanto da fare, le 7 vittorie nelle ultime 9 partite non devono ingannare e prescindono dal progetto. Sono risultati positivi ma potevano uscire anche 34 sconfitte. Qualche volta ci è andata bene.

Punti chiave del progetto. Sviluppo del settore giovanile e del prodotto basket in un sistema ecosostenibile. Dobbiamo vendere canestri e rimbalzi. E dobbiamo farlo bene. Senza proclami: non dirò mai che il mio obiettivo è lo scudetto o l'Europa. E so bene che questo club ha fatto la storia. Ma parliamo di 40 anni fa. I tempi sono cambiati. Se devo guardare al passato, dico che un obiettivo è riproporre Varese come una destinazione finale di giocatori importanti. Oggi è una tappa di passaggio per giocatori che vogliono crescere per poi andare a Milano o al Real. Sarebbe bello che Varese tornasse a essere il traguardo come succedeva ai tempi d'oro.

Risorse. Non cerchiamo un mecenate che metta 5 milioni a stagione per prendere Rodriguez o Teodosic. Non funzionerebbe nella nostra comunità. Le risorse devono uscire da come vendiamo il prodotto e come valorizziamo i giocatori dentro a un programma di crescita continua. Il nostro motto è "win the day", vinci ogni giorno, nel senso di migliorare quotidianamente la squadra attraverso il lavoro e le idee. Poi per vincere ci vuole talento che puoi ottenere in due modi: pagarlo tanto, e noi non possiamo, oppure produrlo in casa puntando su giocatori sconosciuti o del vivaio che domani possono diventare campioni, come Caruso e Woldetensae. È la nostra strada.