Martina Fassina a PianetaBasket: "Grazie a coach Vincent ho scoperto nuovi aspetti del mio gioco"

09.12.2018 11:00 di  Martino Parise  Twitter:    vedi letture
Martina Fassina a PianetaBasket: "Grazie a coach Vincent ho scoperto nuovi aspetti del mio gioco"

È alla sua prima stagione a Schio e a 19 anni si sta già rivelando più che pronta al livello Eurolega; ha appena vinto il Premio Reverberi come MVP italiana della scorsa stagione; ha vinto un argento ai Mondiali Under 17 nel 2016 e un bronzo agli Europei Under 16 nel 2015: alla ripresa degli allenamenti dopo la trasferta a Polkowice, ho avuto l’occasione di scambiare due parole con Martina Fassina!

Ciao Martina, per iniziare, raccontaci come ti stai trovando a Schio

Mi trovo bene sia con le compagne che con lo staff e con la società; mi sono integrata subito perché è un ambiente accogliente e questo penso sia importante anche per rendere meglio in campo, quindi sono molto contenta

Alla presentazione della squadra avevi detto che ti stavi allenando in particolare sul tiro e adesso è arrivata Quigley, che mi sembra una buona “insegnante” in questo aspetto…

Sicuramente lo è, e non solo sul tiro. Ha una grandissima esperienza e un grandissimo talento da cui posso imparare tanto. Il tiro penso sia una cosa più personale, che bisogna costruirsi, ma certamente ho tantissimo da imparare da lei e farò tesoro di questa opportunità, ecco.

E invece, per quanto riguarda l’allenatore, Pierre Vincent, come ti trovi?

Beh, mi trovo veramente bene con Pierre e vedo che mi sta dando molte opportunità in campo, sono molto contenta e cerco di ripagare queste opportunità magari mettendo un po’ più di energia e aggressività e cerco comunque di seguire le sue istruzioni contando che lui è un allenatore con tantissima esperienza da cui ho tanto da imparare.

Anch'io ho riscontrato questa tua maggiore aggressività rispetto all'anno scorso: è solo per questo motivo o…

Sì, anche in difesa credo di essere più aggressiva, poi sicuramente ci sono tante sfumature tecniche che adesso non sto qui a elencare, però ce ne sono tante di cui non mi ero resa conto prima e sui cui il coach mi ha fatto aprire gli occhi.

C’è una giocatrice che durante gli allenamenti è più “severa” e mette più in riga le altre quando si commette un errore?

Penso che stiamo mettendo tutte tanta intensità durante l’allenamento, non saprei riuscire a individuarne una, perché comunque da parte di tutte c’è una gran propensione all’allenamento. Ci mettiamo un po’ in riga da sole, diciamo.

Tornando a giovedì (match contro Polkowice, ndr), sei partita per la prima volta in quintetto…

Sì, devo dire che non me l’aspettavo dato che è il mio primo anno in Eurolega. Sono molto contenta e... vediamo le prossime partite!

Capitolo Nazionale: avrai gli Europei Under 20, ma potresti essere papabile anche per la convocazione in Nazionale maggiore: quali sono i tuoi piani?

Oddio, la vedo un po’ lontana come cosa (la Nazionale maggiore, ndr), anche perché in questi ultimi raduni di preparazione non sono stata convocata, quindi la vedo appunto un po’ lontana; sono focalizzata sugli Europei Under 20 e ci tengo a fare bene dato che questo sarà il mio ultimo anno e sarebbe molto bello terminarlo con una medaglia.

Con l’Under 20, però, non ci saranno più 3 elementi centrali come Olbis André e le gemelle Togliani

Si è vero, però noi come gruppo delle ‘99 siamo un gruppo molto coeso e affiatato e abbiamo già dato prova di grandi cose, per esempio la medaglia d'argento ai Mondiali, quindi credo che potremo fare bene.

Andiamo un’attimo indietro nel tempo, al 2015, quando hai esordito in A1: ti aspettavi di avere spazio?

Ehm, oddio, l’esordio è stato contro Geas, se non ricordo male (ricordi bene, ndr). Ero tanto emozionata: sai, quando fai il primo anno in A1 è sempre un po’ il sogno, quello di entrare in campo, però non sai mai quando potrà accadere veramente. Ci speri sempre, anche se da un lato hai un po’ paura di entrare e di sbagliare, però, finalmente, dopo qualche partita che attendevo, questo momento è arrivato.

Invece proprio un anno fa, ormai, segnasti 10 punti contro Schio (finì 68-66 per S.Martino, ndr): pensi che magari la società del Famila si sia convinta a puntare su di te proprio da quella partita, oppure no?

Oddio, non lo so, non penso che propongano un contratto per una sola partita, ma che guardino un po’ nel complesso...

La mia idea però è un po’ diversa, se pensiamo per esempio a Gemelos. La mia sensazione è che la partita che fece proprio a Schio (8/11 da 3, ndr), sia stata decisiva per convincere il Famila a puntare su di lei…

Beh, anche contro di noi (S.Martino, ndr) Jacki fece molto bene e viaggiava a medie molto alte. Penso abbiano avuto una visione più ampia, anche sulle partite precedenti, poi, sai, tra allenatori e società ci si parla e ci si scambia opinioni…

Jasmine Keys, si sa, ha avuto anche lei un’offerta da Schio: sapresti dire perché lei ha rifiutato?

Oddio, le motivazioni sicuramente non sta a me darle. Starà a Jasi, nel caso. Sicuramente avrà fatto le sue considerazioni e comunque sta facendo, come mi aspettavo, un gran campionato. Sono felice di come sta andando e le faccio i migliori auguri per la stagione!

Tra l’altro domenica scorsa la sua S.Martino vi ha battuto…

Esatto

Come è stato il ritorno a casa?

Beh è stata una grande emozione, perché comunque sono cresciuta a S.Martino e tornare lì è stato un po’ come rivivere i ricordi passati, quindi sono stata molto contenta. Sicuramente avrei preferito un finale migliore, però è stato bello.

Da S.Martino è arrivata a Schio anche Marcella Filippi: quanto è stata importante lei nella tua carriera?

Beh io tutta la mia carriera in A1 l’ho fatta con Marcella, quindi non nego magari la paura iniziale nel venire qui a Schio non conoscendo una realtà grande come quella scledense. Avere al mio fianco un supporto, una con cui ho giocato molti anni e con cui ho un bellissimo rapporto...insomma, sono molto contenta di vivere con lei questa esperienza.

Hai vinto qualche settimana fa il Premio Reverberi, che accosta il tuo nome a quelli di personaggi come Macchi, Masciadri e Zara…

Sì, nomi importantissimi, infatti sono molto contenta e soddisfatta. È un’emozione grande per l’importanza del premio, quindi se da un lato è appunto un riconoscimento per tutto il lavoro fatto fino ad ora, dall’altro lo vedo anche come un incentivo per cercare di migliorarmi.

Degli allenatori che hai avuto, qual è la cosa che ognuno di loro ti ha trasmesso di più?

Mah, non saprei, dipende anche dal periodo della vita in cui ti allena. Io ho avuto molti allenatori che mi hanno insegnato tanto, per esempio Breda, Abignente e adesso anche Vincent mi sta insegnando tanto. Non saprei dirti di preciso, insomma.

Ringrazio Martina per il tempo concessomi e a nome di Pianetabasket le faccio un grosso in bocca al lupo!