Vitucci: "ma quale secondo budget della serie A per la mia Avellino? non vero"

la prealpina
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Su La Prealpina di Varese è di oggi una intervista speciale con Frank Vitucci, il tecnico vittorioso nella stagione regolare del campionato italiano (che meriterebbe un premio e di essere ricordata, pensiamo noi e non solo). Sul taccuino di Massimo Turconi finiscono le parole dell'allenatore venziano, che in estate ha concluso male i suoi rapporti con la Pallacanestro Varese come scrive il giornalista "riposti gli abiti in bagagli purtroppo infangati anche da verità non dette e cattiverie gratuite sibilate da falsi amici che fino a pochi giorni prima saltellavano gaudenti sul carro del vincitore".

Dopo essersi accasato ad Avellino, molto amato dopo stagioni importanti in terra irpina, Frank Vitucci riparte alla guida della Sidigas, una squadra che tutti gli addetti ai lavori vogliono protagonista in prima fila della nuova stagione agonistica.Ovviamente Vitucci getta acqua sul fuoco dei facili entusiasmi: "È presto per sbilanciarsi in una previsione così importante e l'unica cosa che posso dire è che abbiamo cercato di allestire una compagine competitiva. È presto anche perché la mia squadra, oggi, è abbastanza indietro rispetto alla tabella di marcia e, come comprensibile, sta pagando un periodo di preparazione raffazzonato durante il quale abbiamo inserito un giocatore per volta. È il caso di diversi stranieri arrivati alla spicciolata o di giocatori come Lakovic giunto in squadra solo al termine delle fatiche con la sua Nazionale.

Insomma: la vera Avellino si vedrà tra qualche mese, quando tutti i giocatori saranno diventati davvero padroni del linguaggio tecnico che stiamo proponendo".

E, a quel punto, la "vera" Sidigas per che cosa vorrà lottare? «A dispetto della pressione che un po' tutti vorrebbero buttarci addosso, dico che Avellino ha in testa un programma a lungo respiro che prevede una crescita graduale in termini di risultati. Identificando degli obiettivi per la stagione, direi che l'ingresso nei playoff e la partecipazione alla Final Eight di Coppa Italia sarebbero già soddisfacenti. Questo perchè il compito di dover vincere tocca a coloro che hanno un budget più sostanzioso del nostro e, in tal senso, respingo con forza la voce che ci indica come il club in possesso del secondo budget più alto della serie A. Le cose, vi garantisco, non stanno così".

Quali, dunque, le sue favorite? «Risposta difficile perché in un campionato che, a occhio, mi sembra già indirizzato verso un equilibrio incredibile, vedo tante squadre più che attrezzate: Milano, Siena, Sassari, Venezia e Reggio Emilia un centimetro sopra le altre, ma anche Cantù, Roma, Brindisi e, spero, anche noi si possa far parte della compagnia".

Nomi nel mirino? «Sono curioso di vedere l'impatto di Jerrells di Milano e il ritorno di Smith a Reggio Emilia».