NBA - Warriors: di insostituibile c'è soltanto Draymond Green
Potremo aprire tutte le discussioni che con tutti i dubbi che vogliamo sull'importanza nel gruppo di Kevin Durant, finché i Warriors continueranno a vincere senza di lui. Ma gara 3 di ieri sera ha confermato nei numeri, quegli "Strengh in numbers" di cui a Oakland hanno fatto Vangelo, quello che a livello di percezione ormai hanno capito tutti: che l'unico giocatore insostituibile a Golden State è Draymond Green.
Ha finito la gara di sabato con 20 punti, 13 rimbalzi, 12 assist e quattro palle rubate in 38 minuti elettrizzanti. Per la settima tripla doppia in carriera (tre in questa stagione) nei playoff. Ma è così determinante anche quando i numeri non lo mettono in mostra, con la sua capacità di aiuto, la rapidità con cui scala sui mismatch, il tagliafuori assassino, il blocco puntuale per liberare i vari Thompson e Curry per un tiro facile.
Draymond Green in Game 3s at Portland:
— Drew Shiller (@DrewShiller) May 19, 2019
-2016 = 37 points, 9 rebounds, 8 assists, 1 steal, 1 block
-2017 = 9 points, 8 rebounds, 7 assists, 6 blocks, 2 steals
-2019 = 20 points, 13 rebounds, 12 assists, 4 steals, 1 block https://t.co/M5B6sK3E4B
Emblematica l'azione che ha dato il via al break 18-3 che ha consentito ai Warriors di rovesciare l'andamento della partita. L'opposizione al tentativo di canestro di Lillard, lo sprint a tutto campo che ha prodotto il layup di Looney.