LBA - Sandro Gamba: "Ora l'Armani ha la coscienza di essere la più forte"

LBA - Sandro Gamba: "Ora l'Armani ha la coscienza di essere la più forte"

Coach, tifoso e spirito critico, Sandro Gamba torna come ogni martedì a dire la sua sull'Olimpia Milano e sulla stagione della pallacanestro dalle colonne della Repubblica edizione Milano. Ecco le sue considerazioni.

Un quarto di finale quasi rilassante, almeno per quanto possa esserlo un turno di playoff, e c'è da dire che Trento ha giocato a livello dell'Armani per 38 minuti in Gara 3. Comunque, Milano ha fatto quello che doveva fare e con la giusta qualità, malgrado il guaio fisico che sappiamo e lo stato di forma non brillantissimo di qualche singolo. 

Qui è la squadra che ha dimostrato di saper innalzare il suo livello di rendimento nel momento in cui era chiamata a farlo. Ricordiamoci di alcune versioni precedenti dell'Olimpia, di squadre che sulla carta si presentavano con un pronostico obbligato, e in cui la squadra rischiava o finiva per affogare. Per incapacità di gestione della pressione a vincere, o perché erano saltati equilibri tattici. 

Stavolta, il rischio mi sembra molto lontano. C'è una squadra di spessore, c'è la consapevolezza che i gradini della scala per lo scudetto non sono semplici da scalare e non bisogna renderli più complicati. Bisogna giocare partite attente, serie, essere atleticamente pronti. 

E finora quest'Armani c'è. Qualcuno si è stupito del rendimento di questo Moraschini che ha segnato molto, tirato meglio (60% da due, 100% da tre) e preso un mucchio di rimbalzi. Per me non è una sorpresa, di prove convincenti come queste il ragazzo ne ha fatte già vedere, mi sembra maturato e capace di dare continuità al suo rendimento, di chi sa calibrare il suo stato di forma in base all'impegno. 

Non può sorprendere certo che Michael Roll lasci il segno in Italia: piuttosto, restavo spiazzato le poche volte in cui non riusciva a dare il suo, può darsi che abbia sofferto come altri l'impegno a singhiozzo, ma è un altro elemento su cui Messina può contare. 

Io penso che troverà risposte anche da Micov e Tarczewski se dovesse, come credo,­ riportarli dentro le rotazioni. Non sono stati affatto bocciati, è il prezzo da pagare all'abbondanza ma non ci sarà bisogno di nessun recupero psicologico: hanno il mestiere e il fisico per tornare a incidere.

Questa è un'Olimpia senza giocatori emotivi: io ne ho avuto qualcuno in carriera, da compagno o come coach, che era meglio togliere dal campo nelle serate decisive. In questa Olimpia non ne vedo, e in ogni caso c'è l'esempio di Hines e Rodriguez per capire come cogliere un'occasione. 

Attendiamo ora l'altra semifinalista: la Reyer Venezia, che ha vinto due partite in rimonta su Sassari prima di perdere la terza, sta confermando di essere la mina da evitare in questi playoff. Hanno esperienza e spessore per far saltare ogni pronostico.