NBA - Trade Anthony: perché i Thunder hanno beffato tutti

Fonte: Adrian Wojnarowski
NBA - Trade Anthony: perché i Thunder hanno beffato tutti

Tra i tre litiganti, il quarto gode. Parafrasando il famoso proverbio, cerchiamo di capire come hanno fatto a Oklahoma City a prendersi Carmelo Anthony per metterlo accanto a Russell Westbrook e Paul George nonostante le attenzioni di tutti fossero su una corsa a tre tra Cavaliers, Rockets e Blazers. L'accelerazione alla trade l'ha data la conferenza stampa dei Knicks, che tra le righe paventavano le difficoltà dell'iniziare il training camp con Melo in una situazione di gruppo con obiettivi differenti. E che ha rimesso i dossier sul tavolo. Tra questi c'era quello di Troy Weaver, che non è solo il successore ai Thunder alla carica di Scott Perry, ora general manager dei Knicks, ma anche l'uomo che 15 anni fa reclutò Anthony a Syracuse.

Cavaliers. Sul piatto della bilancia Cleveland aveva messo Iman Shumpert e Channing Frye. Ma hanno rifiutato di aggiungere la scelta al primo giro 2018 che era dei Brooklyn Nets. Quadri.

Rockets. Houston voleva sbarazzarsi di Ryan Anderson e del suo economicamente pesante contratto, ma i Knicks hanno preferito chiedere Eric Gordon e Trevor Ariza. Fiori.

Blazers. La corte di Portland e di Damian Lillard è stata seduente e serrata, ma per Carmelo trasferirsi nel luogo geograficamente più lontano da casa avrebbe comportato un cambiamento epocale. Picche.

Per il GM dei Knicks Scott Perry la strada obbligata si è rivelata quella di OKC e così venerdì ha deciso di accelerare le discussioni. Anthony ha tolto il veto alla cessione. Enes Kanter ha capitolato a malincuore, scrivendo poi una lettera d'addio ai suoi compagni ("Battete i Warriors per me"), Doug McDermott si è aggiunto subito dopo (Oklahoma lo sostituirà con il rookie Terrance Ferguson), poi anche la scelta dei Bulls al secondo giro nel 2018. E poi è arrivata l'ultima parola, quella di Sam Presti, Gm dei Thunder. Come era stato con i Pacers per prendere Paul George... Cuori.