Sandro Gamba: "Olimpia, c'è l'EuroLeague per dimenticare Pesaro"

Sandro Gamba: "Olimpia, c'è l'EuroLeague per dimenticare Pesaro"
© foto di SAVINO PAOLELLA

Oggi l'Olimpia Milano affronta in casa il recupero con l'Alba Berlino, e questa per coach Sandro Gamba è l'occasione giusta per passare oltre la sconfitta di Pesaro. Ecco, come ogni martedì, le sue parole a La Repubblica edizione Milano.

Certi picchi negativi ci sembravano ricordi di un non piacevole e recente passato, cancellato da una nuova identità, una nuova compattezza di squadra che finora all'Olimpia ­ bisogna dire la verità — non era mai mancata. Nemmeno di fronte agli infortuni o al focolaio di Covid, nemmeno in certe sconfitte che comunque non hanno mai intaccato la voglia di lottare di Melli e compagni.

Lo hanno fatto, per carità, anche nel finale a Pesaro, visto che la debacle è maturata al supplementare, ma per la prima volta quest'anno ho visto una certa svagatezza, un calo di impegno più che di rendimento che non va mai bene. Questa è una buona squadra, allenata bene, non le manca niente. È costruita per vincere, per arrivare prima in campionato, per non sperperare i vantaggi accumulati.

Questa corrente alternata, questa discontinuità nell'aggredire le partite può avere effetti indesiderati: nervosismi, tensioni, perdita di scioltezza e fluidità anche nelle situazioni di gioco più consolidate, paura di sbagliare. Qualche giocatore non dà sempre il massimo, e mi riferisco soprattutto agli americani: sottovalutazione dell'avversario (vero, Delaney?), incapacità di dare un contributo qualsiasi (vero, Tarczewski?), fatica ad adeguarsi al livello più alto (vero, Kell?).

Come quei fenomeni a metà di cui è piena la storia del basket, bomber in casa e pulcini in trasferta, leoni in campionato ma mosci in Europa o in Nazionale. La bontà di un atleta si vede soprattutto dalla sua continuità, e all'Olimpia non tutti ce l'hanno. Leggo della soddisfazione di un avversario storico di Milano come Valerio Bianchini nel sottolineare le difficoltà ad attaccare le difese a zona.

Non credo sia quello il problema, ma è vero che ci sarà qualcosa da registrare: qualità dei passaggi, pazienza, sincronia nei tagli, tutto quello che serve per muovere la difesa e creare un buon tiro. Naturalmente, i buoni tiri bisogna segnarli o è tutto mutile.

Ecco che, per esempio, il rientro di uno specialista come Troy Daniels, che mi dicono già pronto per stasera contro Berlino, e il recupero di condizione di Gigi Datome diventano fondamentali per scardinare situazioni tattiche del genere.

Sono sicuro che Messina, passata l'incazzatura, ci avrà parlato sopra. E sono altrettanto sicuro che saprà gestire la quantità di impegni e alternare i suoi uomini, anche per 5-­10 minuti di fiato, al meglio per essere sempre all'altezza.