Riapertura palasport e stadi: il CTS rinvia tutto a ottobre
Non cambia nulla fino a ottobre inoltrato. La riapertura di stadi e palasport a livello nazionale? Se ne riparlerà a suo tempo. L'orientamento del Comitato Tecnico Scientifico - secondo quanto riferisce Il messaggero che cita fonti interne al comitato stesso - questa è la decisione che è stata presa dopo l’ultima riunione, che ha esaminato le richieste arrivate dal mondo del calcio su riaperture e protocolli.
Per il basket e per gli sport al chiuso, ma anche per il calcio che si gioca sì all'aperto, ma rimane sempre uno sport di contatto. Ma la considerazione più importante è quella che "ancora non ci sono le condizioni epidemiologiche per consentire una riapertura delle strutture al pubblico."
Quindi è chiaro che l'assemblea di Legabasket del 24 settembre dovrà accettare che le prime due giornate di campionato saranno a porte chiuse, senza neanche l'ausilio delle ordinanze dei governatori a macchia di leopardo come per la Supercoppa.
Per una società come la Fortitudo Bologna - per fare un esempio - significa dover rinunciare per la gara con Varese del 4 ottobre prossimo a quasi 120.000 euro di botteghino e qualche decina di migliaia di euro di pubblicità sul campo (roller, cartellonistica, ecc..).
Si è scelta la Fortitudo perché il suo tasso di occupazione dei posti a sedere è del 98%, ma per l'altra bolognese Virtus il salasso è ancora maggiore, quasi 200.000 euro per la prima di campionato, in cui ospiterà l'Acqua San Bernando Cantù.
Ma i problemi non finiscono qui, perché anche con il 25% di pubblico i maggiori costi di gestione e controllo e quelli necessari per la sanificazione degli ambienti (si può eliminare il servizio bar, ma non si possono chiudere i gabinetti) vanificano con prezzi popolari i piccoli incassi che si potrebbero fare.
Il presidente Gandini ha confermato che il 27 settembre si giocherà, ma qualche dubbio su chi ci sarà o meno e in quali condizioni ci sta venendo.